Mr Long – La recensione di uno dei miglior film del 2017

Mr Long
Condividi l'articolo

Fra le miriadi di autori capaci di mischiare perfettamente i generi è impossibile non citare Sabu, regista nato nel 1964 vincitore di numerosi premi.

I suoi, si possono benissimo definire film fuori dall’ordinario, che in qualche strano modo, riescono ad avere una straordinaria attinenza con la realtà. Una conferma di questa affermazione è sicuramente la sua ultima pellicola, ovvero Mr Long, prodotto nel 2017 e in uscita nelle sale italiane (oserei dire finalmente) il 29 agosto. Tra immagini di grande impatto visivo e un crudo realismo, Mr Long è la prova di come nelle mani di SABU tutti gli ingredienti del blockbuster statunitense diventino un film d’autore.

Mr Long

Mr Long è un sicario professionista che, grazie alla sue preziose abilità, porta a termine con efficienza e precisione i lavori che gli vengono commissionati. Il boss che gli assegna gli obiettivi gestisce un ristorante e Mr Long, una volta eseguiti gli
ordini e ascoltate le nuove indicazioni, si trattiene con lui in cucina per aiutarlo nella preparazione dei ravioli, sempre nel più assoluto silenzio e mistero. Un giorno però qualcosa va storto e l’uomo è costretto a trovare rifugio tra le baracche abbandonate. Si risveglia al mattino con davanti a sé un bambino che lo guarda incuriosito e che gli porta inaspettatamente cibo,abiti e disinfettanti per le ferite. Avrà così inizio una storia profonda, basata sul senso d’affetto e armonia.

Dunque una pellicola che colpisce lo spettatore sin dalle prime battute. Attraverso una miriade di personaggi, il regista mette in mostra un microcosmo tormentato, ma al tempo stesso pieno zeppo di bontà. Il protagonista, interpretato splendidamente da Chang Chen, è una sorta di guerriero silenzioso, ma con la passione per la cucina. Un personaggio dalla doppia personalità, che in alcune scene lascia trasparire allo spettatore una particolare e interessante ambiguità data la sua natura. Il cast rende la storia ancora più intensa, come l’attrice Yiti Yao, che ha dalla sua parte uno dei personaggi più complessi e dolori dell’intera storia.

Un mix di generi. Una sceneggiatura perfettamente in equilibrio tra la favola e la tragedia, che vive di immagini potentissime, strizzando l’occhio alle pellicole di Park Chan Wook, Takashi Miike e Hirokazu Kore’eda.

Il tutto confezionato da una messa in scena poetica e una colonna sonora profondamente ipnotica.

Davanti a un finale così potente, liberatorio e tremendamente scioccante, qualcuno potrebbe anche storcere il naso, sostenendo di aver aggiunto troppa carne al fuoco, ma è veramente impossibile rimanere indifferenti a un’opera del genere.

Perché Mr Long è sostanzialmente questo. Un dramma intenso, intimo e che riesce, nonostante il soggetto, incredibilmente a divertire ed emozionare, raccontando una realtà cruda, ma piena di speranza, in cui ognuno di noi può facilmente diventare il protagonista. Una pellicola che, purtroppo, è destinata a uscire in pochissime sale.

RECENSIONE
Giudizio complessivo
Articolo precedenteSuspiria: cellulare acceso durante la proiezione, Guadagnino non ci sta
Articolo successivoLa Fidèle – Recensione e ascesa del cinema belga
Simone Martinelli
Nato a Milano nel 1992. Appassionato di cinema sin da piccolo. I suoi registi preferiti sono David Lynch e Nicolas Winding Refn. Ama guardare film ogni giorno, alimentando sempre di più la sua fame di pellicole. Sogna un mondo senza Paolo Ruffini dietro la macchina da presa.
mr-long-migliori-film-2017Fra le miriadi di autori capaci di mischiare perfettamente i generi è impossibile non citare Sabu, regista nato nel 1964 vincitore di numerosi premi. I suoi, si possono benissimo definire film fuori dall'ordinario, che in qualche strano modo, riescono ad avere una straordinaria attinenza con...