Proprio in questi giorni a Milano sono comparsi improvvisamente alcuni manifesti neri, con sopra la scritta rossa: Basta Netflix.
Un evento insolito, che non è passato inosservato e che ha destato la curiosità di molti, tanto da far sorgere il dubbio sulla provenienza del tutto. Se ad una prima occhiata infatti i poster potevano sembrare una critica feroce alla piattaforma streaming, ad una più attenta analisi invece, il sospetto di una abile campagna di marketing, risultava non essere infondato. Oggi ne abbiamo finalmente la prova!
Su tutti i social dell’azienda infatti, è comparsa la famosa scritta, che per giorni ha suscitato l’interesse di tutti, rivelandosi come un’abile mossa pubblicitaria, da parte della compagnia.
Un nuovo slogan per invogliare le persone ad abbonarsi e a convincere quelli che già lo sono, che Netflix basta. Un progetto che ha portato anche alla realizzazione di varie iniziative, tra cui anche un piccolo spot, che potete trovare qua sotto:
Sono stati tanti i volti coinvolti in questa strategia di marketing, tra cui: il rapper Jake la Furia, Il Signor Distruggere ed i calciatori Alejandro Papu Gomez e Ciro Immobile e gli alternativi ed indie Coma_Cose. Influencer che hanno indossato indumenti, riportanti la famosa scritta, ormai divenuta un tormentone. Berretti e magliette, tutti rigorosamente neri, inneggianti il tag Basta Netflix.
Un evento simile infatti, si era già verificato negli Stati Uniti lo scorso anno.
Per le strade di New York e di Los Angeles infatti, erano comparse dal nulla delle scritte nere su sfondo bianco riportanti lo slogan Netflix is a joke. Un mistero che durò per giorni, per poi rivelarsi ufficialmente come una campagna di marketing, mirata alla sponsorizzare di alcuni programmi comici presenti sulla piattaforma di streaming. Le somiglianze tra i due casi, sono oltremodo evidenti e fanno pensare come sia facile cadere in simili tranelli.
L’ufficio stampa della piattaforma streaming, aveva negato ogni tipo di coinvolgimento, con l’iniziativa, prendendone addirittura le distanze. Nel frattempo però, la redazione di Wired, interpellando l’Ufficio Manifesti e Affissioni del Comune di Milano, aveva avuto conferma che si trattava di una campagna pubblicitaria regolarmente autorizzata, dissolvendo ogni dubbio. A questo punto è normale domandarsi che cosa ha altro in serbo Netflix per tutti noi? Che stia per annunciare un nuovo prodotto? Non ci rimane altro che aspettare.