L’estate sta entrando nel suo ciclo finale e con lei stanno finendo ferie e tormentoni estivi. Come ogni mese arriva la nostra rubrica La Scimmia Ascolta. Le regole sono semplici, i nostri redattori de La Scimmia Sente, La Scimmia Fa consigliano alcune band ascoltate durante il mese trascorso. Dagli italianissimi Nadà r Solo agli inglesi Frank Carter & The Rattlesnakes, dal sound caldo e classico dei The Black Angels a quello ipnotico e sincopato dei MoRkObOt.
Nadà r Solo
Nell’Italia contemporanea non c’è solo l’indie-pop di Calcutta, che alcuni oggi chiamano ITPOP, ma esistono ancora gruppi rock come i Nadà r Solo.
Il gruppo italiano, nato nel 2006 a Torino, prende il nome da una pellicola del regista argentino Ezequiel Acuña.
La band si distingue per la qualità e l’originalità dei testi, accompagnati da un rock dalle molteplici sfumature, che va dalle ballate ai ritmi più aggressivi. Apprezzati anche da Pierpaolo Capovilla, nel 2013 duettano con Il Teatro degli orrori nel bellissimo brano Il vento, incluso nel loro album Diversamente, come?, che li rende noti al pubblico del rock alternativo italiano. L’ultimo album Semplice, pubblicato nel 2016, riassume la grande crescita artistica del gruppo in dieci anni di carriera e contiene molti brani interessanti. Il recente singolo Quello sbaglio fa ben sperare anche per il loro prossimo lavoro.
I Black Angels sono un gruppo rock americano che vanta già una carriera piuttosto lunga ed una produzione di livello sempre medio alto. Il loro primo album, Passover, è uscito nel 2006, e da allora il gruppo ha continuato un’attività incessante. Nonostante la loro terra di provenienza, il Texas, i Black Angels suonano hard rock psichedelico, con più di un aggancio alle sonorità di molti gruppi anni ’60.
Band come gli Iron Butterfly, i Deep Purple o i primi Led Zeppelin si possono infatti ritrovare nelle sonorità dei Black Angels. In generale, il loro stile si assesta su un rock fortemente chitarristico ma spesso lento e ipnotico, con molta attenzione ai riff ma meno agli assolo. Insomma, un gruppo da recuperare per chi è appassionato di sonorità classiche e vuole fare di nuovo un tuffo nel 1969 o giù di lì. Gli album particolarmente indicati per iniziare ad ascoltare questa band sono Phosphene Dream (2010) e Indigo Meadow (2013).
Da una lontana galassia nota come Lodi, Lombardia, giungono i messaggeri dell’entità astrale nota come MoRkObOt. La voce di quest’essere astrale, dominatore delle forze magnetiche e regolatore ancestrale dei flussi di coscienza, è riversata sui due bassi e la batteria dei suoi servi Lin, Lan e Lon. Tentare di seguire la sua parola, tramutata in musica, può portare alla follia; Le note dei doppi bassi si riversano come una cascata onirica su un tappeto di batteria sadico e destrutturante, che cattura l’ascoltatore incauto in una spirale di ritmi al cardiopalma e controtempi funambolici.
Attivi dal 2005, i Morkobot hanno all’attivo 5 album e diversi artisti del calibro di Lento e Vanessa Van Basten. Noi vi lasciamo in ascolto MoStRo, secondo album della band, datato 2006. Buon ascolto e Lode al grande MoRkObOt.
Niente da dire, Frank e soci sono veramente una band da tenere sott’occhio. Abbiamo avuto la possibilità di vederli live al Firenze Rocks e l’impressione che ci fecero fu notevolmente positiva. Come ve lo immaginate un inglese, in un pub, in preda a una sbronza atomica e con un’inaudita voglia di sfoggiare tutta la violenza che ha in corpo? Ecco, questo è Frank Carter. Sul palco il leader della band è una vera forza della natura: corre, urla e si confronta col pubblico. Non è raro infatti vederlo gettarsi tra la folla cantando con tutta la forza che ha. In patria, nel Regno Unito, hanno già conquistato una discreta fetta di successo e sembrano ormai pronti a farsi accettare anche oltre-manica.
Hanno all’attivo 2 album, Blossom e Modern Ruin, che non li fanno sfigurare assolutamente rispetto alle prove live. Le loro sonorità punk/garage in chiave moderna funzionano e l’energia sprigionata dal leader emana in ogni traccia, pur con qualche ragionevolissima sbavatura. Frank Carter non è certo nuovo nell’ambiente, nel suo curriculum ci sono le band Gallows e Pure Love, entrambe molto attive in Inghilterra.