Il TOdays festival è arrivato alla sua quarta edizione e si riconferma uno dei festival musicali più interessanti del panorama italiano.
Il 24 ed il 25 agosto siamo stati ospiti del TOdays festivalche si divide tra lo sPAZIO211, l’ex Incet e il Touch rivalutando così la periferia metropolitana che troppo spesso viene snobbata. Se siete lontani da Torino e le lunghe distanze vi frenano, la prossima volta ripensateci: vale assolutamente la pena mettersi in viaggio con lo zaino in spalla. Come ha fatto il piccolo Vic, il bambino di 7 anni che insieme al suo papà ha girato mezza Europa per inseguire la sua band del cuore.
Lo staff del TOdays ha creato un evento dai toni internazionali come non siamo ancora abituati in Italia.
Una line up che ben armonizza diverse sfaccettature del rock (dal rock psichedelico dei The War On Drugs alla canzone d’autore di Colapesce, passando per il post-rock dei Mogwai) e dell’elettronica fa emergere il notevole lavoro che è stato svolto dietro le quinte. Lavoro che si nota anche negli aspetti logistici che un team deve necessariamente fronteggiare per la buona riuscita di un evento: le location scelte, che danno la possibilità di poter assistere ai live sia da sotto il palco che da dietro al mixer senza sacrificare né la visibilità né l’acustica, ed il rispetto della scansione tempistica delle perfomance, hanno permesso al pubblico di potersi godere a pieno il festival. Senza contare di come gli organizzatori siano riusciti magistralmente a correre ai ripari in appena 24 ore al forfait dato dai My Bloody Valentine, appena dieci giorni prima dell’inizio del TOdays.
Gli headliner di venerdì 24 sono stati i The War On Drugs che, capitanati dalla voce di Adam Granduciel, hanno infiammato la prima sera del festival con il loro stile inconfondibile. La band ha sorprendentemente presentato più brani del penultimo album (Lost in the Dream) piuttosto che dell’ultimo (A Deeper Understanding), pubblicato esattamente un anno fa. Inclusi nello show anche un paio di canzoni del secondo LP (Slave Ambient), i The War on Drugs hanno totalmente evitato il loro primo lavoro (Wagonwheel Blues) che quest’anno compie 10 anni, anniversario che ricorda anche l’abbandono del gruppo da parte di Kurt Vile.
Setlist: 01. Baby Missiles 02. Pain 03. An Ocean in Between the Waves 04. Strangest Thing 05. Nothing to Find 06. Eyes to the Wind 07. Burning 08. Come to the City 09. Red Eyes 10. In Reverse 11. Under the Pressure 12. In Chains
I protagonisti indiscussi di sabato 25 sono stati i Mogwai.
La band, una delle colonne portanti del post-rock, ha regalato al pubblico del TOdays un concerto memorabile. Piuttosto taciturni (le uniche parole pronunciate sono state «Thank you» e «Grazie», da parte di Stuart Braithwaite) gli scozzesi hanno fatto parlare i loro strumenti. Del resto, chi ha bisogno di parole, quando si ha di fronte un gruppo in grado di enfatizzare sensazioni ed emozioni, a volte anche contrastanti tra di loro? I brividi e le lacrime non sono stati pochi, così come i sorrisi trasognati sul volto degli spettatori.
Con un’esecuzione impeccabile (non si può non notare il giovanissimo Alex Mackay alla chitarra) i Mogwai hanno intrecciato sul palco brani dell’ultimo album (Every Country’s Sun) con brani molto cari ai fan alla band di Glasgow, come I’m Jim Morrison, I’m Dead, Rano Pano e Mogwai Fear Satan, quest’ultimo direttamente dal loro primo album, Mogwai Young Team, che lo scorso ottobre ha compiuto venti anni.