8 film sulle crisi esistenziali

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8 film sulle crisi esistenziali

A serious man di Joel Coen e Jesse Coen (2009)

8 film sulle crisi esistenziali

Siamo a St. Louis Park, nel Minnesota, dove vive il tranquillo Larry. Larry fa il professore in attesa di una cattedra nell’Università del Midwest. Larry però sta anche attraversando un periodo difficile: sua moglie vuole divorziare da lui per potersi sposare con l’amico di famiglia Sy, suo figlia Danny fuma erba, mentre sua figlia gli ruba i soldi dal portafoglio. A causa di questa situazione con sua moglie Larry va a vivere in un albergo, sul divano della sua stanza c’è anche suo fratello Arthur, disoccupato da tempo. A complicare il tutto ci si mette anche il lavoro: uno studente minaccia di far passare i guai al professore denunciandolo per diffamazione. I Coen tornano con un lavoro di scrittura eccelso. Non occorrono volti noti per questo progetto, la riuscita del film è data dalla regia e dalla sceneggiatura ricca e dettagliata. A serious man è un film senza particolari colpi di scena o scoperte improvvise, ma al contrario, presenta un ricco cinismo nei confronti della vita. Il povero Larry si è sempre comportato a modo, sia con sua moglie che lo lascia per un suo amico, che con i suoi figli maleducati ed irriconoscenti. Un altro ingrediente vincente è il retroscena ebraico, di come ogni evento nella vita di un uomo rappresenti la volontà di Dio. Nel caso di Larry, l’uomo cerca disperatamente un senso a tutto quello che sta accadendo, purtroppo senza successo. I Coen si riconfermano autori che non hanno paura di sperimentare, fiondandosi in nuovi progetti.

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Little Children di Todd Field (2006)

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Siamo nel Connecticut. Little Children si divide in quattro storie, che raccontano le vite degli abitanti di una cittadina. Tra le vicende c’è la storia di un maniaco sessuale, di un ex poliziotto e di una moglie insoddisfatta. Cast: Kate Winslet, Patrick Wilson, Jennifer Connelly, Ty Simpkins. Kate interpreta Sarah, sposata ma infelice. La donna conosce un uomo ed intraprende una relazione extraconiugale. Relazione che la porterà a tornare indietro nel tempo, ed ha dimenticare le sue responsabilità ed il peso della monotonia della sua vita. La sua perfomance è intensa e reale, così come la pellicola, che colpisce per la sua drammaticità. In Little Children si denota un’attenzione a delineare gli aspetti emotivi dei personaggi, le emozioni prendono il primo posto. Vediamo con intensità a cosa può portare la frustazione presente nelle vite delle persone. Il film è tratto da un romanzo dal titolo Bravi bambini di Tom Perrotta. Vi proponiamo questo intenso film drammatico sulla vita e sull’insoddisfazione umana.

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Celebrity di Woody Allen (1998)

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Celebrity ci presenta il suo protagonista: uno scrittore di romanzi e sceneggiature che fa difficoltà a rapportarsi con le donne. E’ immerso in un sfondo scintillante e superficiale, ripieno di personaggi che aspirano alla fama a tutti i costi tra capricci e eccentricità. Nel cast sono presenti un giovanissimo Leonardo di Caprio,Charlize Teron nella parte di una supermodella, Melanie Griffith, J.K. Simmons e tanti altri. Un bianco e nero accompagna questo mondo svafillante, ricco di star e personaggi di successo. Qui la superficialità e la fama fanno da regine, Allen sottolinea questo aspetto attraverso dialoghi ben studiati e taglienti. Uno scrittore in crisi che si affaccia ad Hollywood genera situazioni assurde ed anche comiche per alcuni aspetti. Sicuramente non è uno dei più grandi di Woody Allen, ma Celebrity ha potenzialità nascoste da scoprire con una visione.

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Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni (1964)

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Giuliana, moglie di Ugo, è depressa e tormentata, la sua situazione sembra non voler migliorare, con un tentativo di suicidio e la sensazione di inadeguatezza costante. Anche la modernità della società sembra appesantire la vita di Giuliana, che vede questo progresso completamente privo di senso. L’unico che sembra capire la donna, complice dell’assenza abituale del marito, è l’ingegnere Corrado Zeller, amico e collega. La vita di Giuliana scorre con la presenza di momenti improvvisi di malinconia e nessun sollievo per la sua depressione. Sullo sfondo Antonioni gira in una Ravenna completamente disumanizzata, che è piena di cemento e palazzoni. Deserto rosso è il primo film a colori di Antonioni, e questo aspetto non è utilizzato con casualità: una funzione espressiva, sperimentale, che va a sottolineare alcuni colori piuttosto che altri. Antonioni propone un’ulteriore film sull’alienazione, dopo L’avventura e e Il grido, e su una società che si affaccia sul progresso industriale che conduce al benessere. Nel ruolo di Giuliana c’è l’attrice Monica Vitti, presente in vari film del regista, che dà vita ad una donna in piena crisi, incapace di affrontare la sua vita, sembrano quasi mancargli gli strumenti sociali. E’ divenuta celebre la battuta della Vitti: Mi fanno male i capelli simbolo di una borghesia agiata in un contesto sociale in pieno fermento e di conseguenza, di profonda crisi. Non ci resta che consigliarvi caldamente quest’opera del grande maestro Antonioni.

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