Era marzo quando il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump trasformò in un’accesa discussione, un incontro con quasi una dozzina di veterani di guerra. Pomo della discordia? il film di Francis Ford Coppola: Apocalypse Now.
Come racconta The Daily Best, l’incontro con The Donald era partito nel migliore dei modi. Infatti, con facilità era stato instaurato un dialogo con i partecipanti per capire come l’amministrazione potesse aiutare i veterani. Fu allora che Rick Weidman, co-fondatore della Vietnam Veterans of America, chiese al presidente di estendere la copertura dei sussidi a coloro che durante la guerra in Vietnam, furono avvelenati dall’agente arancione. Si tratta di un diserbante usato nelle terre di Saigon. La risposta di Trump, però, non soddisfò le aspettative della platea:
“Ce ne siamo già occupati!”
Tuttavia nella realtà non è così! Dunque, Weidman e i partecipanti dell’incontro, cercarono di spiegare al presidente che era in errore. Ma Trump rincarò la dose con un’altra domanda:
“È la stessa roba che c’è in quel film?”
Non ci volle molto a capire che “quel film” a cui alludeva The Donald era Apocalypse Now. “Mi piace l’odore del napalm al mattino“, bastava ricordare questa frase simbolo del mondo della settima arte per capire che nel film del 1979 non veniva usato l’agente arancione, ma il napal. Eppure, anche davanti ai richiami dei veterani, Trump non fece marcia indietro:
“No, penso che ci fosse quella roba in quel film”.
La discussione sulla sostanza si protrasse per più di due minuti, dove Trump, girando per la sala, chiedeva ai partecipanti che cosa fosse stato usato durante Apocalypse Now. Ma quando anche Weiman sottolineò l’errore del Tycoon, Trump rivolgendosi a quest’ultimo cercò di troncare la questione dicendo:
“Bhe… allora penso che non ti sia piacciuto il film”
Solo e soltanto allora questa singolare discussione si interruppe. Ma non prima di sostenere che Weiman non apprezzasse il film perché, sempre secondo Trump, questo rappresenti un disservizio per i veterani.
Una vera e propria figuraccia da parte di The Donald, anzi per Agente Arancione, come, vedi il caso, al regista Spike Lee piace chiamare il presidente.
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