Tornano i Soft Machine, trentasette anni dopo e con un nuovo singolo.
Non sappiamo se la scommessa pagherà. Certo è che in cinquant’anni di attività i Soft Machine, band principale della scena prog/jazz di Canterbury, ne hanno fatta di strada. Infiniti cambi di formazione, una lunga gavetta e un seguito di culto che oggi forse si prepara a riaccoglierli. O forse no.
Certo, nell’epoca di internet, è possibile che la pubblicazione di un nuovo disco della famosa band prog possa anche trovare il suo pubblico specifico, fregandosene come sempre del successo commerciale. Ma riusciranno le nuove generazioni a capire lo stile complesso e ricercato dei Soft Machine? E quanto alle vecchie, saranno interessate ad un album che, in fin dei conti, sembra un ritorno annunciato senza che se ne sentisse il bisogno?
Perché bisogna dire, purtroppo, che nessuno dei membri storici della band sarà presente. Non Mike Ratledge, non Robert Wyatt, non Hugh Hopper. E né tanto meno Kevin Ayers e David Allen, morti rispettivamente nel 2013 e nel 2015. La formazione di quest’album sarà invece composta da John Marshall, Roy Babbington e John Etheridge, tre membri del gruppo nell’ultima fase di attività ufficiale, più Theo Travis, noto sassofonista della scena prog che ha collaborato con musicisti come Robert Fripp e Steven Wilson. L’ultimo album del gruppo, Land of Cockayne, era stato pubblicato nel 1981.
Per concludere: ben venga quest’album, certo è una buona notizia. Ecco, l’ascolto ci farà poi capire se ce n’era davvero così bisogno. Nel frattempo, qui sotto potete ascoltare il nuovo singolo del gruppo, intitolato Hidden Details. L’album, dal titolo omonimo, uscirà l’8 settembre 2018.