10 film del 2017 ingiustamente ignorati.
10 film del 2017 ingiustamente ignorati
1991, Veronica ha 15 anni e vive con sua madre e con i suoi tre fratelli. La madre è spesso assente per lavoro, e tocca a Veronica fare da baby-sitter alle tre pesti. Un giorno a scuola, ci sarà un eclissi solare, e si parla di come questi eventi nel passato siano stati usati per canalizzare potere e fare dei sacrifici umani. Mentre tutta la scuola è sul tetto a vedere il fenomeno, Veronica e due amiche scendono in cantina per fare un esperimento con la tavola ouija. Durante la seduta succede qualcosa di strano, una tazza diventa incandescente, Veronica si taglia un dito e successivamente sviene.
Inizialmente la ragazza pensa sia solo una coincidenza, ma pian piano cominciano ad accadere sempre più eventi soprannaturali. La Spagna sa come portare a casa un horror e creare la giusta tensione, Paco Plaza in particolare è il regista di Rec e Rec2, che hanno sconvolto migliaia di spettatori. Veronica riesce ad affrontare il tema delle possessioni trito e ritrito e ad offrire un’ottica nuova e vincente. La costruzione della tensione è di sicuro aiutata dall’ottima interpretazione della protagonista, Sandra Escacena, con un esordio scoppiettante. In Italia questa proposta ci è stata portata da Netflix, e bisogna riconoscere che ogni tanto qualcosa di interessante arriva. Se volete saperne di più, vi propongo la nostra recensione più dettagliata.
10 film del 2017 ingiustamente ignorati.
The Villainess di Jung Byung-gil (2017)
Strike due per la Corea, del sud questa volta. Il film apre con un piano sequenza con una singolare soggettiva, vediamo solo l’arma del protagonista, siamo i suoi occhi, scelta che ricorda un po’ alcuni videogiochi. Siamo in un anonimo palazzo e qualcuno sta affrontando numerosi nemici, abbattendoli tutti. Successivamente catturato, il personaggio misterioso si rivela essere una donna, poi sottoposta ad un intervento di chirurgia plastica per cambiare i lineamenti del viso. Siamo in un’agenzia e viene offerto un accordo alla protagonista, Sook-hee: se lavorerà per dieci anni poi sarà libera. Inoltre Sook-hee è incinta, e dopo nove mesi nasce Eun-hye. Da questo momento Sook-hee sarà Yeon-soo.
Un action coreano pieno di colpi di scena, che dà spazio anche le relazioni interpersonali dei personaggi. La regia osa in alcuni punti, ma senza mai risultare pomposa, un esempio è la sequenza iniziale che tiene incollati allo schermo. Il film presentato al 70esimo Festival di Cannes ha persino ricevuto una standin ovation dal pubblico. Fidatevi del pubblico di Cannes e non perdetevelo.
10 film del 2017 ingiustamente ignorati.
Una donna fantastica di Sebastian Leilo (2017)
Marina, giovane cameriera aspirante cantante, ha una relazione con Orlando, di 20 anni più grande di lei. Dopo aver festeggiato il compleanno della giovane, Orlando si sente male e Marina lo porta immediatamente al pronto soccorso. Purtroppo non c’è nulla da fare, e Orlando muore poche ore dopo, a causa di un’aneurisma fulminante. La donna viene subito assalita da strane domande, sia dall’ospedale che dalla famiglia di Orlando. Dopo poco si intuisce la vera motivazione di questi sospetti: Marina è un transessuale. Per la maggior parte della famiglia del compagno è soltanto un’aberrazione, un qualcosa da eliminare. Una donna fantastica mostra senza censure la violenza dell’essere umano verso il diverso. Una donna fedele al suo compagno che improvvisamente si ritrova non solo senza la persona amata, ma anche insultata ed esclusa persino al funerale del suddetto.
Lentamente si scivola nella verità pura, abbandonando le gentilezze di circostanza, l’indole vera di queste persone emerge. Un film come questo non guasta mai, dato i tempi che corrono e bisogna dire che anche le scelte per trattare questi argomenti sono vincenti. Un merito va anche all’attrice che interpreta Marina, Daniela Vega, che riesce a far venire i brividi solamente guardando in macchina. Una donna fantastica è stato premiato ai premi Oscar 2017 come Migliore Film Straniero, ma nonostante ciò non si parla abbastanza di questa opera.
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The Nile Hilton incident di Tarik Saleh (2017)
Noredin è un detective corrotto della polizia del Cairo. Abitualmente estorce denaro dai criminali del posto. Una sera gli viene assegnato un caso: una donna, una cantante famosa, viene ritrovata morta in una stanza del Nile Hilton. Man mano che le indagini proseguono emerge un aspetto di questo caso finora nascosto, dietro questo delitto si nasconde qualcosa molto più grande di Noredin. Tarik Saleh filma un poliziesco sublime con tinte noir. La bellezza di questo film è anche donata dallo sfondo caratteristico di questi paesi caldi, così affascinanti. L’attore protagonista nel ruolo di Noredin, Fares Fares, ha un volto che colpisce e recita in modo conciso e convincente. Il film presentato al Sundance Film Festival, ha vinto numerosi premi al 53esimo Gulbagge Awards, tra cui Miglior Film. Il Gulbagge Awards è un festival svedese, dato che la produzione del lungometraggio è affidata a questo paese.
10 film del 2017 ingiustamente ignorati.
A taxi driver di Jang Hoon (2017)
Terzo film coreano per questo articolo sui film del 2017. Siamo nel 1980, nella città di Seul, Kim Man-seob è un tassista che ha perso la moglie e vive con la sua figlioletta. Un giorno a causa dei suoi debiti con il proprietario di caso, decide di accompagnare un turista per 100.000 won nella cittadina di Gwangju, i motivi sono sconosciuti a Kim. Il turista è Jurgen Hinzpeter, giornalista tedesco, l’uomo vuole arrivare a Gwangju perché il paese è completamente isolato e giungono voci su delle proteste in atto. Le difficoltà sono numerose, posti di blocchi di militari sono presenti in tutte le strade principali per giungere alla città . Kim e Jurgen riusciranno ad arrivare a Gwangju e la situazione che troveranno li segnerà per sempre, senza alcun dubbio. A taxi driver è un film che assume un’importanza sociale, l’importanza di non dimenticare. Il film è basato sugli eventi del 18 maggio 1980, conosciuti in Corea e nel mondo come il Massacro di Gwangju.
I cittadini di Gwangju si opposero alla dittatura di Chun Doo-hwan, con marce e proteste. Quando i disordini esplosero il 18 maggio, le milizie cominciarono a sparare contro i civili, ferendo e uccidendo numerose persone. Per tutti questi eventi, la cittadina fu tagliata fuori dal mondo, con i media che diffondevano notizie false, minimizzando il fatto. Alla fine di queste proteste il bilancio si chiuse a circa 2000 vittime. Il film segue un decorso inaspettato, cominciato con una vena comica si avvicina verso una seconda parte che illustra in maniera diretta l’orrore di quei giorni. E’ affascinante notare anche come il personaggio di Kim, che all’inizio troviamo un po’ povero di valori, interessato solo ai soldi ed a fatti razionali, di come acquisti nel corso del film una coscienza sociale ed empatica verso l’altro.
A taxi driver racconta una storia vera, una storia di coraggio ed amicizia, dove un coreano ed un tedesco si sono battuti per i diritti umani e all’informazione, impossibile da perdere.