Bojack Horseman riscrive i parametri di valutazione di Indiewire

Bojack Horseman
Condividi l'articolo

Bojack Horseman è indubbiamente una delle serie tv del momento. Un prodotto di eccezionale fattura, scevro di banalità e pregno di contenuti interessanti e maturi. Creata da Raphael Bob-Waksberg,per il colosso statunitense Netflix, l’opera a puntate narra le vicende di un cavallo antropomorfo e della sua inguaribile depressione autodistruttiva. Sulla falsa riga de Il viale del tramonto, Bojack, è un attore fallito e dimenticato dal mondo dello spettacolo, che cerca disperatamente di tornare alla ribalta e di trovare qualcuno che lo possa amare davvero. Una serie arguta e profonda, capace di indagare l’animo umano e le emozioni che possono albergare in esso. Se lo stile dei disegni e l’umorismo degli episodi iniziali possono far storcere il naso allo spettatore, con il passare delle puntante invece, avviene una vera e propria rivalutazione del prodotto. Infatti la comicità, che prima risultava quasi una colonna portante, inizia a farsi sempre meno invadente, dando libero spazio a riflessioni filosofiche sulla vita e su temi estremamente delicati come il cancro e la depressione. Un’incredibile e inaspettata evoluzione narrativa che ancora oggi continua di stagione in stagione, trasformando sempre di più la storia in un vero e proprio dramma esistenziale.

LEGGI ANCHE:  El Camino, rivelati gli assurdi livelli di segretezza sul set del film

Bojack Horseman riscrive i parametri di valutazione di IndieWire

Ed è stato proprio questo riscatto  narrativo ad aver portato alla rivisitazione dei parametri di valutazione di Indiewire, noto sito di cinema americano. La redazione infatti precedentemente recensiva e valutava le serie tv solamente dai primi episodi, dando una valutazione approssimativa del prodotto. Questo errore venne fatto anche con Bojack Horseman, portando ad una recensione negativa del prodotto e ad un sacco di polemiche al riguardo. I gestori del sito furono così costretti a raddrizzare il tiro e a scrivere un’analisi più dettagliata ed a visione terminata. Inutile dire che il secondo articolo che venne pubblicato fu estremamente lusinghiero nei confronti di Bojack Horseman e del suo autore Raphael Bob-Waksberg.

banner netflix 2