Con Coup de Grace, Miles Kane scrive un dizionario della musica inglese. Molto scolastico, ma bello.
Cominciamo dall’inizio. Chi è Miles Kane, per quelli di voi che non lo sanno, ve lo abbiamo già spiegato qui, ma ripetiamolo: avete presente The Last Shadow Puppets? Ecco. Non Alex Turner, ma l’altro. Sì, è quello lì.
In realtà, oltre alle collaborazioni con Turner, Miles Kane vanta una carriera di tutto rispetto, prima come cantante dei Rascals, attivi per un breve periodo, poi con i suoi album da solista. Due album per la precisione, Colour of the Trap (2011) e Don’t Forget Who You Are (2013).
Carriera che conferma la sua validità con questo ultimo album, Coup de Grace. Prima di tutto, dato che si è parlato di Alex Turner, non preoccupatevi: qui le chitarre ci sono. Anzi, se vi piace il rock britannico adorerete Coup de Grace. Non che le canzoni di per loro raggiungano livelli particolarmente alti, anzi, siamo su un 6/7 più o meno di media.
Il punto è invece che Coup de Grace, come per esempio già Parklife dei Blur, è un dizionario della musica inglese. Sappiamo che i musicisti britannici sono molto auto-referenziali, e tendono a citarsi e omaggiarsi tra loro. Coup de Grace di Miles Kane fa proprio questo, ogni traccia si riferisce potenzialmente a uno o due artisti diversi e ad uno stile preciso.
Facciamo prima con degli esempi concreti. La prima traccia dell’album, Too Little Too Late, deve molto alla tradizione del punk inglese, specie The Jam e Libertines. La seconda, Cry on My Guitar, suona esattamente come un pezzo dei T. Rex di Marc Bolan. La terza, Loaded, rispolvera gli Oasis. Cold Light of the Day si rifà al post-punk revival stile Franz Ferdinand. La title track, Coup de Grace, sembra Fame di David Bowie solo un po’ più concitata. E così via. Speriamo di aver dato un’idea.
Detto questo: è questo uno dei migliori album del 2018? O il migliore album di Miles Kane? Anche no. Coup de Grace è un buon disco, con molte idee ma, come ampiamente illustrato, idee alla fin fine derivative, non granché originali. Proprio questo è ciò che manca allo stile di Miles Kane: originalità. Altrimenti, il suo nome potrebbe tranquillamente figurare, accanto a quello dello stesso Turner, tra i maggiori della scena musicale inglese. Questo non significa, ovviamente, che Coup de Grace non si possa ascoltare, se si ha voglia di un po’ di buon vecchio rock and roll.