L’esorcista: un singolare incontro tra horror e prog.
L’esorcista è uno dei grandi classici dell’horror moderno. L’intuizione di William Friedkin, regista tra i principali della New Hollywood, consiste nel rappresentare un mostro che è una bambina. L’infanzia è il periodo nel quale si sedimentano i traumi, e per questo motivo nel 1973 il pubblico viene colpito direttamente, nel profondo. Quale musica per accompagnare questo tipo di situazioni? Orchestrazioni orrorifiche dal sapore gotico? No. La musica nota come appunto “la musica dell’esorcista”, è una sequenza in tempi composti suonata con il sintetizzatore.
La musica in questione è quella di Mike Oldfield, maestro del prog inglese che ancora oggi è noto principalmente per questo tema sonoro, anche se la sua produzione si estende ben oltre. Il tema proviene da una selle due suite che costituiscono l’album Tubular Bells, primo disco dell’artista. Per la precisione, Tubular Bells, Part One, della durata di venticinque minuti, dei quali nel film di Friedkin si possono udire solo alcuni. Infatti la canzone evolve presto, lasciando spazio a infinite digressioni sonore, che con l’incedere dell’album introducono poi gli strumenti (le campane tubolari) indicati dal titolo. Il disco era tra l’altro la prima release in assoluto della Virgin Records, appena fondata da Richard Branson.
Questo singolare incontro tra rock progressivo e cinema horror è un segno dei tempi. Da una parte, proprio con L’esorcista l’horror si appresta a diventare un genere cinematografico di prim’ordine, uscendo dal sottobosco dei b-movies. Dall’altra, il 1973 è l’anno di Dark Side of the Moon, un anno fortunato per tutta la musica impegnativa. Il prog in particolare, abbracciando gli strascichi artistici della controcultura del ’68, ottiene enorme popolarità. Se avete un nonno o un vecchio zio che è vissuto a quei tempi, è molto probabile che abbia acquistato il 33 giri di Tubular Bells. L’immensa popolarità del film, campione di incassi, trascinò infatti con sè anche questo tema musicale, che di conseguenza è ancora oggi universalmente noto anche ai più giovani.