I 10 film preferiti da Christopher Nolan
Director’s favourite – I 10 film preferiti di Christopher Nolan
Hofmeister avverte la polizia per telefono di possedere delle preziose notizie che riguardano una nota banda di criminali, ma prima di dire il nome del capo dell’organizzazione, la linea cade. Contemporaneamente il Dottor Mabuse si trova in manicomio, e continua a scrivere note personali e segreti. Le frasi non hanno apparentemente nessun significato, ma il direttore dell’istituto è convinto che ci sia una chiave di lettura nel suo testamento letterario. Il soggetto del film è tratto da un romanzo di Norbert Jacques, rielaborato successivamente dallo stesso Lang e Thea von Harbou.
Il film gira costantemente intorno a spazi chiusi e stretti, oscuri segreti e l’affascinante vita di un uomo che ha perso il senno. Nel 1933 la distribuzione del film fu proibita in Germania, luogo di produzione, infatti Fritz Lang si trasferirà in Francia, dove girerà una versione del film in francese.
La Sottile Linea Rossa di Terence Malick (1998)
Isole Salomone, sud del Pacifico 1942. La compagnia Charlie dell’esercito americano viene mandata alla conquista di un campo d’aviazione giapponese, situato in una zona strategica. Il punto d’arrivo è situato in cima ad una collina, e il film racconta il percorso di questi coraggiosi uomini intervallato da flashback che ci mostrano la loro vita. E’ inoltre ricco di dialoghi profondi che vanno ad interrogarsi sul senso della vita, donando un valore aggiunto ad ogni personaggio che appare sullo schermo. Malick non tralascia nulla: il cast, la sceneggiatura, le musiche, la fotografia ogni componente è studiata e ben calibrata. Il regista riesce a dirigere al meglio un cast monumentale: Sean Penn, Adrien Brody, John Cusack, Woody Harrelson, John C. Reilly, Jared Leto e molti altri. L’espressione del titolo deriva a un verso della poesia di Rudyard Kipling, dal titolo Tommy; descrive infatti i soldati come “una sottile linea rossa di eroi”. Un film sulla guerra così affascinante non si era mai visto.
Furyo di Nagisa Oshima (1983)
Giava, 1942. Il campo di prigionia giapponese è guidato dal capitano Yonoi con l’aiuto del sergente Hara. Qui sono imprigionati circa seicento soldati, principalmente di origine britannica. A fungere da interprete c’è il sergente inglese Lawrence, che ha vissuto molti anni in Giappone. Le condizioni all’interno della struttura sono fortemente disumane. Il film è una produzione nippo-britannica, la parola Furyo va ad indicare in giapponese “prigionero di guerra”.
La pellicola affronta diversi temi, primo su tutti il forte contrasto tra due culture diametralmente opposti. Cast: Tom Conti, David Bowie, Takeshi Kitano, Jack Thompson. Tra gli attori viene molto ricordata la performance di David Bowie, considerata una delle sue migliori nella carriera cinematografica. Il film fu anche presentato al 36esimo Festival di Cannes.
I 10 film preferiti da Christopher Nolan
Rapacità di Erich von Stroheim (1922)
Il film si svolge tra San Francisco e il deserto californiano. Mac Teague è un muratore, dal carattere mite. Una sera nel suo villaggio si presenta un dentista, lasciando Mac Teague affascinato dalla professione. Così dopo numerosi sforzi, il protagonista riesce ad aprire uno studio a San Francisco. Mac si invaghisce di Trina, la sua donna delle pulizie, e mentre la donna dorme la bacia. Comincia così una storia d’amore tra Mac e Trina. Rapacità è un film muto, è inoltre un adattamento del regista al romanzo McTeague di Franz Norris.
La pellicola è fortemente critica verso la società americana, rappresentata dai due protagonisti simbolo di una generazione in fermento. Così gli intensi primi piani del regista ci avvicinano alla conoscenza di questi personaggi, sottolineandone l’essenza. Attori interpreti: Jean Hersholt, ZaSu Pritt e Dale Fuller.
For All Mankind di Al Reinert (1989)
E chiudiamo la nostra classifica con un documentario candidato ai premi Oscar. Il film documenta le missioni della NASA, accompagnato dalle musiche di Brian Eno. Sono inoltre presenti riprese originali della NASA, principalmente risalenti agli anni ’60, ’70. Il tema centrale centrale dell’opera ruota intorno alla visuale mozzafiato della Terra vista dallo spazio. Il titolo deriva dal discorso che il presidente John F. Kennedy tenne alla Rice University sullo sforzo spaziale della nazione, nel settembre del ’62, ed è modificato da “per tutte le persone” a ” per tutta l’umanità ”.
In sostanza, il documentario è il risultato di un collage tra le varie missioni svolte dagli astronauti, elementi che sottolinea la veridicità delle immagini. “L’esplorazione nello spazio andrà avanti, che ci uniamo o no, ed è una delle avventure più grandi di tutti i tempi…”