L’acclamato regista Yorgos Lanthimos sa come catturare il suo pubblico, oramai al suo quinto lavoro si conferma autore di grande originalità e potenza. Il suo film d’esordio, Dogtooth era un disturbante viaggio all’interno di una famiglia in cui i genitori/padroni tengono i figli sottovetro, prigionieri inconsapevoli a cui è negata ogni conoscenza del mondo e ogni consapevolezza di sé. Seguito subito dopo con l’impegnativo Alps dove viene affrontato il tema dell’elaborazione del lutto, trattato in maniera freddissima, alternando toni sadici e grotteschi. Poi è il momento di The Lobster, dove torna a colpire con un’altra gelida e folgorante distopia, un apologo agghiacciante sulle relazioni, ambientata in una società imperniata sulla vita di coppia tra persone simili e una contro-società di single massimalisti.
E quest’anno, fresco di uscita nelle nostre sale, è arrivato The Killing of a Sacred Deer (Il Sacrificio di un Cervo Sacro) dove il regista greco si è ricongiunto con il protagonista di The Lobster, Colin Farrell. Nel film quest’ultimo interpreta un chirurgo di estrazione alto borghese che subisce assieme alla moglie Anna (Nicole Kidman), e ai loro due bambini, Kim e Bob (Raffey Cassidy e Sunny Suljic) una vendetta da parte di uno strano ragazzo (Barry Keoghan) con cui è venuto in contatto il padre anni prima in circostanze drammatiche derivate dalla dipendenza da alcol.