Ricordiamo tutti com’è andata a finire la vicenda riguardante il primo capitolo di Ant-man vero?
Quando si ripensa a gli errori commessi in passato, non possiamo fare a meno di pensare a come sarebbe stato un primo capitolo diretto da Edgar Wright, sopratutto con una sceneggiatura scritta insieme a Joe Cornish.
Nonostante ciò, il buon Peyton Reed è riuscito a portare sul grande schermo una commedia fantascientifica piuttosto dignitosa, che non rientra tra i film più belli della Marvel, ma neanche tra i più brutti.
Rivolgendo lo sguardo al presente, questo nuovo capitolo, ovvero Ant-Man and The Wasp, risulta sin da subito un film totalmente leggero e per nulla ambizioso, che non dimentica l’umorismo sopra le righe del suo predecessore, senza slegarsi mai dal suo universo.
Dopo gli eventi raccontati in Captain America: Civil War, Scott Lang deve affrontare le conseguenze delle proprie scelte sia come supereroe sia come padre.
Mentre si sforza di gestire la sua vita familiare e le sue responsabilità come supereroe, si vede assegnare una nuova e urgente missione da Hope van Dyne e dal Dr. Hank Pym. Scott dovrà indossare ancora una volta la sua tuta e imparare a combattere al fianco di Wasp, mentre la squadra cercherà di far luce sui segreti del proprio passato.
Ant-Man and The Wasp, sin dalle prime scene, si può facilmente definire un concentrato d’umorismo (campo in cui la Marvel ormai si trova incredibilmente a suo agio), dal ritmo avvincente e assolutamente divertente.
Peyton Reed, libero da ogni pressione del precedente capitolo, realizza un buon film, costruito su delle scene suggestive e interessanti dal punta di vista visivo, ma non esente dai soliti difetti che contraddistinguono questa casa di produzione.
L’umorismo funziona, così come i personaggi, che riescono a trovare il giusto spazio all’interno della storia. Purtroppo non tutti riescono a distinguersi, in primis la figura del cattivo, che qui viene interpretata dalla bellissima Hannah John-Kamen.
Sembra quasi essere un ruolo di contorno il suo, una ragazza fragile, ma assettata di vendetta, che con l’andare del tempo perderà tutto il nostro interesse. Una pericolosa minaccia, che non funziona come dovrebbe.
Tuttavia la sceneggiatura dimostra un’ottima abilità nel caratterizzare il gruppo, che in questo film rilancia, in maniera davvero interessante, il personaggio interpretato da Evangeline Lilly.
Una super eroina tenace e in grado di reggere il confronto con il suo collega, ovvero Ant-Man, che nonostante la buona prova attoriale del primo capitolo, dimostra di trovarsi perfettamente a suo agio all’interno del ruolo.
Tuttavia è impossibile non sapere come andrà a finire. Nonostante i numerosi pregi, la pellicola decide di raccontare il tutto optando per le scelte più classiche di narrazione. Una scelta che potrebbe disturbare, ma non poi così tanto.
In fin dei conti Ant-Man and The Wasp è un film piccolo, consapevole dei propri limiti e che si allaccia inevitabilmente ad Avengers: Infinty War, ma non per questo da buttar via, anzi. Il divertimento non manca, così come il solito cameo di Stan Lee, che qui interpreta se stesso regalandoci una delle scene più geniali.