A 24 anni dalla sua uscita, Street Fighter torna a far parlare di sè.
In un’intervista, il regista Steven E. De Souza ha deciso di vuotare il sacco su Jean-Claude Van Damme ed il lavoro svolto sul set.
Secondo Souza, la collaborazione con il protagonista del film sarebbe stata tutt’altro che semplice. Jean-Claude Van Damme sarebbe infatti stato strafatto di cocaina per quasi tutta la durata delle riprese. La situazione raggiunse livelli di criticità tali da obbligare la casa di produzione ad assumere qualcuno che lo tenesse costantemente sotto controllo:
“All’epoca non potevo parlarne, ma ora sì: Jean Claude era talmente imbottito di coca da essere totalmente fuori controllo. La produzione aveva addirittura ingaggiato un tizio che si prendesse cura di lui. Purtroppo, la persona scelta, aveva una brutta influenza su di lui.”
Oltre ai problemi causati sul set, l’attore avrebbe rallentato le riprese a causa delle continue assenze ingiustificate:
“Jean-Claude si è dato per malato tante di quelle volte che dovevo continuamente studiare la sceneggiatura alla ricerca di scene che non lo comprendessero. Non potevamo semplicemente starcene seduti per ore ad aspettare che decidesse di presentarsi.”
Ad aggravare la situazione, ci sarebbero state anche due lunghe scappatelle ad Hong Kong:
“In un paio di occasioni, i produttori gli hanno consentito di andare ad Hong Kong. In entrambe le occasioni si è ripresentato in ritardo, il lunedì non si è neanche fatto vedere.”
A confermare le difficoltà sul set è intervenuto anche il collega Roshan Seth. L’aria fra i due sarebbe stata estremamente tesa, soprattutto a causa dello stato di ubriachezza mostrato da Van Damme durante le riprese.
SLIMER CREATO GRAZIE ALLA COCAINA E AL FANTASMA DI JOHN BELUSHI: QUI IL NOSTRO ARTICOLO A RIGUARDO!