Skyscraper, o “Tutti action summer love“, per parafrasare Gunther. L’action movie dell’estate è qui e ormai solo un attore come Dwayne Johnson The Rock può rispondere alle continue richieste d’aiuto. Un attore, il più pagato di Hollywood, che sa sempre come reinventarsi ma che rimane comunque fedele ad un genere che ha sempre caratterizzato la sua vita. Non va dimenticato che stiamo parlando di un ex wrestler, uno sportivo-stuntman che ha fatto carriera proprio col suo corpo e senza mai cadere nelle viscide mani di Weinstein (per fortuna di entrambi).
Un grattacielo, il più alto del mondo, super sicuro che ha bisogno di un ultimo collaudo per il via libero definitivo. Quasi un chilometro di altezza. Non c’è da scherzarci sopra visto il cospicuo investimento di Zahng, magnate di Hong Kong che ha creato quella che lui stesso definisce “l’ottava meraviglia del mondo”. Come garante della sicurezza, troviamo ovviamente The Rock nei panni di Will Sawyer, un ex agente FBI congedato a seguito di un brutto infortunio sul lavoro nel quale perse la gamba. Insieme alla ridente famigliola, testa personalmente il palazzo che da lì a breve si trasformerà in una vera trappola di cristallo. Prima per sua moglie Sarah e per i suoi bambini. E poi ovviamente anche per lui, costretto sempre personalmente a salvarli dalle fiamme e da un gruppo di terroristi.
Alla regia di Skyscraper troviamo Rawson Marshall Thurber che dopo aver esordito con il divertentissimo Dodgeball e proseguito con la commedia, stavolta si diletta un action moviedai ritmi serrati e che gioca moltissimo sul voler procurare veritigini allo spettatore. Un’idea di fondo abbastanza brillante che culmina con la perfetta messa in scena nella quale Dwayne Johnson è perfettamente a suo agio. Ed è proprio la messa in scena, croce e delizia di questo film, ad essere l’unica cosa importante e degna di nota. Nonostante un confusissimo scontro fisico tra le due femme fatale del film nell’abitacolo di una macchina, ben lontanto dall’incipit di Kingsman – Il Cerchio D’Oro, le scene d’azione rappresentano il vero motivo d’esistenza del film. Il plot sembra quasi utile a far da cornice tanto è banale e prevedibile.
Ovviamente pronosticabile, senza dubbio. Ma Skyscraper soffre troppo questo problema perchè la tensione che vorrebbe creare tende a dissiparsi di volta in volta tanto è scarsa l’originalità della storia e della sbrigativa narrazione. Inutile addentrarsi in analisi filmiche sulla volontà di creare un modello di arcologia brutalmente distrutto dal terrorismo estero. Ancor più inutile scavare nella psicologia del protagonista, con quel rimosso che ritorna nella sua vita e gli permette di rimediare agli errori del passato. C’è ben poco di tutto ciò, solamente un accenno. Questo omaggio (voluto?) a Die Hard e L’Inferno di Cristallo, oltre a non sorreggere il paragone, scade nel cliché generico del film d’azione, azionando di conseguenza un turbinio di scene che sanno come un qualcosa di già visto. Un film figlio di un omaggio difficilmente voluto e cercato. I fan del genere potrebbero cercare tutte le varie analogie con i due film sopracitati. O forse annoiarsi.