I supereroi sono messi al bando dallo Stato e per ogni azione buona, i burocrati trovano sempre il lato negativo. Sono un peso per la società , un po’ come accadde nella saga di fumetti Civil War. O come capita da una vita agli X-Men. C’è però un filantropo miliardario che ha sempre creduto nella bontà delle azioni dei supereroi che decide di riabilitarli agli occhi della società , un passo alla volta. Ed a partire da Elastic Girl, madre di famiglia e supereroina allungabile. Questo miliardario, Winston Deavor, doppiato da Bob Odenkirk, vuole mostrare a tutti che dietro le azioni potenzialmente distruttive dei supereroi si cela una realtà caritatevole verso l’umanità intera. Elastic Girl è il prototipo perfetto per il suo nobile scopo. Il caso (o l’intreccio) vuole che ci sia il supercattivo di turno a dare qualche problema: l’Ipnotizzaschermi.
Il suo primo incontro coincide con una delle sequenze migliori de Gli Incredibili 2. Elastic Girl in sella ad una moto mentre insegue una monorotaia impazzita. Una scena adrenalinica mozzafiato e girata perfettamente, senza causare confusioni di alcun genere. Riprese ravvicinate e grandangolari che mostrano l’accuratezza maniacale con la quale è stato sviluppato questo meraviglioso film d’animazione e che giustifica un’attesa così lunga. Un’accuratezza che permette di vedere macchie d’acqua che si espandono sulla stoffa dei divani o quei fastidiosi ed irritanti peletti che fuoriescono dai maglioni di lana. Ogni minimo dettaglio non è lasciato al caso, anzi.
L’altro lato potente di Gli Incredibili 2 è legato proprio alla sua storia, dalla componente femminista gestita molto meglio rispetto che in cinecomics come l’incomprensibilmente elogiato Wonder Woman. Elastic Girl ha l’occasione di mettersi in mostra e di invertire i ruoli familiari stereotipati, costringendo suo malgrado Mr. Incredible a rimanere a casa e fare quei lavori considerati “da donna“, come ad esempio accudire il piccolo “perverso polimorfo” Jack Jack. Causa spoiler è difficile argomentare questa citazione freudiana ma un perchè c’è e sarà evidente a chi andrà a vedere questa piccola perla targata Pixar. Non da meno, il villain merita una menzione speciale, soprattutto per un monologo che rimanda inevitabilmente alla lucida follia del Joker di Ledger. E ancora il problema dell’adolescenza di Violet, la frustrazione familiare di chi è costretto a rimanere a casa per cause di forza maggiore. Dinamiche familiari comuni che coinvolgono anche le famiglie fuori dall’ordinario.