Non fatevi ingannare: i The Carters non sono un nuovo gruppo inglese punk revival che farà da spalla ai Libertines nel tour.
Sono Beyoncé Giselle Knowles-Carter e Shawn Corey Carter. Riproviamoci: sono Beyoncè e Jay-Z, la coppia più cool della black music (e, consentiteci, del mondo intero). Hanno finalmente deciso di unire le forze sotto il loro cognome da sposati, dopo anni a macinare successi separatamente, con questo EVERYTHING IS LOVE, uscito il 16 giugno 2018; stupisce il fatto che ci siano voluti dieci anni di matrimonio per decidere di scrivere un disco insieme, ma proprio la maturazione dell’idea e l’immensa capacità artistica della coppia facevano pregustare ai fan ( e non) uno dei dischi più belli dell’anno.
Il titolo fa quasi pensare ad un commovente album di cover di canzoni d’amore, un disco che i due sposini hanno inciso come bomboniera del loro matrimonio. Basta un’occhiata al personnel per cambiare idea: Ty Dolla $ign, Quavo, Offset, Pharrell Williams. Non è il disco di Lauryn Hill e Wyclef Jean che tornano insieme, è rap e soul, è Beyoncè e Jay-Z e tutti e due insieme. Ognuno con i suoi problemi, e al tempo stesso con i problemi dell’altro: la vita da star, i diamanti, i soldi, non fotti con mia moglie, non fotti con mio marito, non fotti con noi, siamo al top e ci amiamo tantissimo.
Accompagnato dall’arrogantissimo e sfacciato singolo APESHIT, impreziosito da un video costato quanto una villa a Calabasas girato al Museo del Louvre, l’album bilancia benissimo clichè ed elementi innovativi, scorrendo senza mai risultare noioso. Confermando quindi la posizione di assoluta supremazia sulla musica mondiale della coppia meno normale del mondo.
Partiamo da un presupposto: con la voce di Beyoncé e la penna di Jay-Z sbagliare è impossibile.
Riuscire a tirar fuori un lavoro inascoltabile avendo al proprio servizio le corde vocali della stella dell’ R’n’B mondiale e i testi e il flow mordibo di uno dei migliori rapper al mondo sarebbe stato un atto degno di nota (sicuramente non in senso positivo).
Altrettanto impossibile sarebbe stato per Jay-Z non inserire nell’album quei suoni alla Fugees che facessero da ideale cornice ai duetti intrisi d’amore dei signori Carter: trombe che profumano di ska, batterie polverose, coretti e addirittura Beyoncé che rappa (e il paragone con Mrs. Lauryn Hill non può che nascere spontaneo). Insomma, siamo sostanzialmente al cospetto di un album hip hop, ma non ce la vediamo proprio Beyoncé a parlare di spacciare crack, spararsi nei vicoli di Brooklyn e andare a prostitute.
Ci vuole anche un certo charme per lavorare con Bey (e per sposarla), e Jay-Z ne ha da vendere, come dimostra nella delicatissima SUMMER o in LOVEHAPPY e BOSS che profumano di funk.
Ogni tanto però Jay si riprende il ruolo del capofamiglia e sputa in un minuto più barre che inReasonable Doubt: BLACK EFFECT e FRIENDS sono terribilmente old school, spezzate solo dalle sporche di Quavo, Offset e della stessa Beyoncé (non chiedeteci perchè), che incredibilmente stanno bene dovunque.
Non c’è dietro lo sforzo che serve per scrivere un masterpiece (che difatti non è), ma questo lavoro è una delle migliori sintesi di old school e R’n’B da almeno tre anni.
Un disco raffinato, che non vuole fare male nè scandalizzare; un disco realizzato non per piacere, ma per soddisfare. Prima i Carter, poi tutti gli altri. Insomma, sono dieci anni che sono sposati: anzichè pubblicare una foto sulla storia di Instagram scrivendoci “Dieci anni di noi!! Ti amo!!”, hanno inciso un disco. Non possiamo non condividere la scelta.