Tom Hardy si racconta:
“I miei giorni bui. E perché i ruoli dark sono i migliori”
All’età di 11 anni iniziò a sniffare colla, a 13 gli allucinogeni, a 16 il crack. “Ero un ragazzaccio”, dice. È cresciuto in una casa benestante, figlio di uno scrittore e di un’artista, tra libri, musica e scuole private.
“Non volevo che nessuno sapesse che ero fuori controllo, ma non potevo nasconderlo”, ha detto Hardy . “Alla fine, il corpo si arrende. Ero completamente kaput. Sono stato fortunato a non aver contratto l’epatite o l’AIDS “.
Espulso più volte dai collegi per furto, Hardy è stato anche arrestato per aver rubato una Mercedes e per possesso d’arma da fuoco a soli 17 anni, ma, in qualche modo, è riuscito comunque a cavarsela.
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Negli anni, la discesa di Hardy nella dipendenza ha subito una decisa accelerazione, anche mente era impegnato a studiare recitazione al Drama Center di Londra, anche quando il successo bussò grazie ad un importante ruolo in Black Hawk Down di Ridley Scott (2001). Dopo essersi svegliato in una pozza del suo stesso sangue e trovatosi a vomitare per le strade di Soho nel 2003, Hardy decise, finalmente, di cercare un aiuto terapeutico.
“Ho pensato che l’avrei fatto per un po’, finché non fossi più riuscito a bere e la gente avesse deciso di concedermi il perdono. Ma ho fatto i miei 28 giorni [di rehab], e dopo aver ascoltato persone che erano passate attraverso circostanze simili mi sono reso conto di avere un problema.”
“Nella morte, sono rinato”
Quando rilasciò questa intervista aveva 38 anni, era sobrio da oltre dieci e aiutava i giovani tra gli 11 e i 30 anni, consentendo loro di entrare nel mondo del lavoro, dell’istruzione e della formazione, attraverso la Charity The Prince’s Trust, di cui è tutt’ora ambasciatore.
“L’unica cosa che mi ha salvato in quel periodo buio è stata la recitazione”
Cercando di rendere orgoglioso il padre, Tom si buttò nel mondo della recitazione, diventando un attore di livello assoluto. Per lui i ruoli dark, estremi, sono perfetti poiché, come rivela egli stesso, impara dalle ombre del (proprio?) mondo.
“Fare il cattivo mi piace”
Da sempre affascinato dalle figure che vogliono cambiare il mondo per soddisfare le proprie esigenze, meno da chi vuol cambiar se stesso per adattarsi alla società, Tom Hardy è dunque attratto dai ruoli che attingono dal nostro e dal suo lato oscuro.
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Ora nel cuore di Hardy vi è solo la recitazone, la moglie Charlotte Riley ed i figli.
“A volte è come bere la prossima birra, farò il prossimo film e il prossimo, e ancora, ancora… Se smetto di lavorare, potrebbero portarmelo via. La gente dirà “Tommy stai bene” e io mi chiedo “Sono davvero io?”