Vi proponiamo in questa giornata di giugno dieci horror recenti su cui soffermare la vostra attenzione.
Abbiamo scovato qualcosa sconosciuto ai più, con l’obiettivo di sorprendervi. Dimenticatevi horror commerciali, e spesso anche deludenti, come La Vedova Winchester (qui trovate la nostra opinione in merito) o produzioni Netflix di cui si è straparlato come Il gioco di Gerald. Con questo articolo cerchiamo di alzare il tiro, e perché no sorprendere anche. Iniziamo subito ricordando che i film sono in ordine sparso e non siete davanti ad una classifica di gradimento.
Hounds of Lovedi Ben Young (2016)
Siamo in Australia, dicembre 1987. Vicki è un’adolescente piena di vita ed intelligente, che sta cercando di affrontare la recente separazione dei genitori.
Per questo fine settimana trascorrerà le giornate da sua madre che vive in una zona più periferica della città. Con una scusa, una sera viene avvicinata da una strana coppia: John e Evelyn. I due riescono a convincerla ad entrare in casa loro, e da qui in poi la povera ragazza sarà imprigionata. Una storia di violenza, paura e disagio contornata dall’evidente presenza di rapporti malati.Vicki tenterà di salvarsi cercando di far leva sui problemi sentimentali tra John ed Evelyn, cercando di impietosire la donna.
Un film che non si dimentica tanto facilmente, sia per le interpretazioni che per la regia e fotografia. Ben Young filma così il suo esordio, con uno stile non troppo elaborato ma che non rinuncia a rallenty e ottime scelte musicali. Hounds of Love ha avuto anche un riscontro positivo al Festival di Venezia dello stesso anno, dove ha vinto il Premio Fedora ed Ashley Cummings (nel ruolo di Vicki) quello come Migliore Attrice in un film di debutto. L’Australia riserva di frequente sorprese cinematografiche.
10 horror recenti che vi sono sfuggiti
Pet di Carles Torres (2016)
Seth è un ragazzo solitario che lavora in un canile, conduce un’esistenza tranquilla e monotona.
Un giorno incontra sull’autobus una sua vecchia conoscenza: Holly, una sua ex compagna di liceo per la quale aveva una cotta in passato. Da quel momento, Seth non ha più pace. Comincia ad ossessionarsi, a cercare informazioni online e a scoprire i posti che frequenta maggiormente. Dopo l’ennesimo rifiuto da parte di Holly in seguito ad un corteggiamento impacciato, Seth perde la testa e la imprigiona in una gabbia. La trasporta nel luogo dove lavora per lasciarla lì senza un piano. Lentamente il rapporto tra i due prenderà una piega inaspettata, dove la relazione tra prigioniero e sorvegliante si confonde sempre più.
Un aspetto vincente di Pet è il giusto ritmo, che fa sì che non ci si annoi nonostante il film sia girato in una stanza dal momento della cattura della ragazza. Nei ruoli di Seth e Holly troviamo Dominic Monaghan (vecchia conoscenza del Signore degli Anelli) e Ksenia Solo. Il film ha vinto un premio come Miglior Sceneggiatura in un festival molto noto in Spagna. Nulla è quello che sembra in Pet.
10 horror recenti che vi sono sfuggiti
I Am Not A Serial Killer di Billy O’Brien (2016)
John è un giovane ragazzo del Midwest. Da tempo vede uno psichiatra, ed è chiaramente un soggetto instabile.
Il lavoro di sua madre poi non aiuta di certo, svolgendosi in un’obitorio. Appassionato di storie di serial killer, John sta sviluppando un’indole antisociale inoltre nemmeno a scuola le cose vanno bene con i compagni. Dopo qualche tempo, in città cominciano ad essere ritrovati dei cadaveri uccisi con una brutalità inaudita. Il nostro John comincerà subito ad indagare inaspettatamente. Ancora una volta siamo davanti ad un film che ci trasporta nelle piccole realtà americane, in piccoli centri abitati ed anche un po’ arretrati.
Lo stile registico del film è molto documentaristico, senza troppi tecnicismi. Bravi anche gli interpreti nel regalare allo spettatore un finale inaspettato. I Am Not A Serial Killer è tratto da un racconto del 2009 di Dan Wells che porta lo stesso nome.
10 horror recenti che vi sono sfuggiti
The Children di Tom Shankland (2008)
Arriva dalla Gran Bretagna questo film con Eva Birthistle e Hannah Tointon.
Casey sta viaggiando con sua madre Elaine, il suo compagno Jonah e i suoi due fratellini piccoli. La famigliola trascorrerà le vacanze di capodanno nella casa isolata della sorella di Elaine,Chloe, e con suo marito Robby i due bambini. Si avvicina la notte ed alcuni bambini mostrano delle strane patologie: nausea, vomito e senza una valida spiegazione. L’indomani il gatto di casa scompare ed i bambini sembrano comportarsi ancora più stranamente. Rapidamente questo misterioso virus si diffonde, colpendo solo i più piccoli che divengono spaventosamente aggressivi. In poco tempo si raggiunge uno scontro all’ultimo sangue che vedrà un solo vincitore: i bambini o gli adulti.
The Children sfrutta piccoli sguardi inquietanti che sanno turbare sul serio. Il sangue non manca ed una tranquilla vacanza si trasforma in una carneficina. L’innocenza e la tenerezza scompaiono per dare posto alla tragedia e alla violenza. The Children sa scioccare.
10 horror recenti che vi sono sfuggiti
Starry Eyes di Kevin Kolsch e Dennis Widmyer (2014)
Sarah è giovane e bella con un sogno nel cassetto: diventare una star di successo.
Frequenta molte lezioni di recitazioni e per mantenersi lavora temporaneamente in un ristorante come cameriera. L’aria che tira al lavoro non è delle migliori, e nemmeno i suoi amici appaiono così solidali verso il suo obiettivo. Improvvisamente sembra arrivare a Sarah l’occasione di una vita: il provino come protagonista in un film horror dal titolo ‘The silver scream’prodotto dalla casa di produzione Astraeus Pictures. Il provino però va abbastanza male e Sarah avvilita comincia a strapparsi i capelli in un bagno disperata. L’assistente la nota e le chiede di ripetere il gesto nevrotico davanti agli esaminatori. Comincia così per Sarah una traumatica esperienza all’interno dell’Astraeus Pictures. Starry Eyes riesce a colpire con una trama relativamente molto semplice. L’attrice che interpreta Sarah è Alex Essoe, in un ruolo per niente facile ma che porta a casa un lavoro pulito e credibile. La voglia di stare sotto i riflettori a volte può rovinare per sempre.