“Branco non ha mai fatto valere il suo diritto di acquisto”, spiega la produttrice di The Man Who Killed Don Quixote. “Faremo uscire il film in tutto il mondo”.
La decennale telenovela legata a The Man Who Killed Don Quixote sarà con ogni probabilità ciò per cui verrà ricordato il film di Terry Gilliam, al netto degli effettivi 130 minuti di girato. L’ennesima svolta di una storia estenuante è arrivata ieri, quando la produttrice di Gilliam Mariela Besuievsky si è lanciata con l’El Espanol in un lungo sfogo nei confronti di Paulo Branco, auto-proclamatosi detentore unico dei diritti del film. “Abbiamo i diritti di The Man Who Killed Don Quixote, e il film uscirà in tutto il mondo“, ha spiegato. “Branco aveva avuto l’opzione di acquisto, ma non ha mai fatto valere il suo diritto. Sconteremo forse dei danni per la rescissione, ma ciò non significa che Terry non farà uscire il suo film.” La Besuivesky ha poi attaccato personalmente Branco, accusato a suo dire di “aver montato un pandemonio sul niente“, e di nutrire nei confronti del progetto “un desiderio di vendetta così irrazionale da non poterlo combattere“.
Nelle puntate precedenti, The Man Who Killed Don Quixote era stato presentato a Cannes lo scorso maggio, ad apparente compimento del progetto della vita di Terry Gilliam. Di neanche una settimana fa, la batosta. Una battaglia legale ormai quasi decennale aveva in primo appello dato ragione a Branco: il film apparterrebbe alla sua Alfama Films, detentrice dei diritti in partenza, seppur non coinvolta nella realizzazione. Un disguido dovuto alla lavorazione protratta all’infinito, che ha visto succedersi diversi finanziatori dietro un lavoro ormai impossibile da ricondurre ad un singolo proprietario.