Sebbene sia sempre al centro di critiche e detrattori, il metal ormai è riuscito a scrollarsi di dosso quell’etichetta che lo bollava unicamente come istigatore al satanismo. Molti musicisti si sono dati alla sperimentazione e alla fusione di questo genere con altri, regalandoci negli anni perle come black-jazz, flamenco metal, baroque-core…
Prendiamo per esempio il progetto Zeal & Ardor del musicista Manuel Gagneux. Un ibrido tra blues, soul, black metal e gospel che a un primo impatto non ti aspetteresti mai possa funzionare. E invece funziona, alla grande.
Due anni fa, con Devil is Fine, la band aveva riscosso un buon numero di pareri alternati: chi apprezzava l’idea e chi la riteneva una trovata acchiappa hipster alla Korn. Su una cosa entrambi i fronti erano d’accordo però ed era un terribile mixaggio. Consci di questa lacuna, Gagneux e soci si sono rimboccati le maniche, e oggi ci consegnano Stranger Fruit.
Il Disco
La presenza di Kurt Ballou al mixaggio è una mossa determinante. Tutti gli innesti tra generi in Stranger Fruit suonano nettamente meglio rispetto al suo predecessore, dando modo a Gagneux di concentrarsi più sulla composizione.
Brani come Gravedigger’s Chant, Row Row, Don’t You Dare eBuilt on Ashes riescono nella difficile impresa di suonare coesi e coerenti dall’inizio alla fine. Prima siamo in una fumosa palude della Lousiana a intonare un blues/soul con cori gospel, e all’improvviso siamo all’inferno, con riff brutali e urla black metal alla Mayhem.
Il tocco della mente dei Converge al mixing si fa sentire, grazie a schiaffi math-core (Servants e Fire in Motion) alternate da intrecci ambient in chiave noise-rock (The Fool, Waste, The Hermit).
Un plauso va doverosamente fatto anche al songwriting di Gagneux, capace di risultare fluido ed emozionante, dal primo coro gospel all’ultimo gorgoglio black metal.
In Sintesi
Stranger Fruit è un disco che va ascoltato più volte per essere apprezzato pienamente. Molti passaggi sono scioccanti e riascoltati una seconda volta acquistano un significato del tutto nuovo. E’ un progetto ambizioso, quello di Zeal & Ardor, e adesso è il momento di puntare forte.