La band capitanata da Dave Grohl è stata al Firenze Rocks e lo ha fatto in modo unico.
L’attesa per il concerto dei Foo Fighters è stata decisamente lunga ed estenuante per la maggior parte dei fan presenti sin dalle prime ore del pomeriggio. Dopo una mattinata di pioggia, le ore sul prato del dopo pranzo sono state di fuoco. Nel corso delle ore la quantità di persone di fronte alle barricate e al palco aumentava vertiginosamente. Ecco a voi un breve report di quello che abbiamo visto nella giornata del 14 Giugno. Ad aprire le danze e distrarre il pubblico dalla tremenda afa sono stati i Mama’s Anthem.
Mama’s Anthem
La band milanese è riuscita ad attirare a sé l’attenzione pur presentandosi con sonorità decisamente lontane dagli headliners. Unico gruppo italiano presenta alla giornata dedicata al concerto dei Foo Fighters, hanno movimentato le prime ore del giorno grazie a un saggio mix di soul, funk e reggae. La loro performance è durata forse poco per poter assaporarli meglio e hanno lasciato il posto alla vera “sorpresa” della giornata.
Frank Carter And The Rattlesnakes
Non una vera sorpresa in tutto e per tutto. Sono riusciti in poco tempo a farsi un nome nella loro Inghilterra e piano piano stanno trovando sempre più apprezzamenti anche al di là de La Manica. Il leader Frank Carter è una vera forza della natura e ha letteralmente trainato tutto il pubblico del Firenze Rocks grazie alla sua performance sopra le righe.
Accompagnato dai suoni corposi e distorti della band, il cantante si è subito buttato sul pubblico tentando una camminata sopra le loro teste, finendo poi in un classico crowd surfing. Non contento però, dopo un paio di canzoni torna in mezzo al pubblico per terminare così le ultime canzoni. La sua energia ha decisamente elettrizzato tutti i presenti.
Wolf Alice
Probabilmente i grandi incompresi della giornata. Le loro melodie alternative indie forse si sono mal sposate con il resto della manifestazione e hanno lasciato il pubblico poco entusiasta. Sul palco sono stati ottimi pur non enfatizzando le loro sonorità al 100%. Il bassista Theo Ellis non si è fermato un secondo e la cantante Ellie Rowsell ha garantito una perfetta presenza scenica. Verso la fine della performance il pubblico si è acceso per un evento fuori dai programmi: il vestito di Ellie è calato mostrando un capezzolo. Purtroppo a volte l’ormone vale più di mille chitarre. Il loro stile forse si confaceva poco alla giornata purtroppo.
Anche per i The Kills il pubblico è rimasto freddino pur avendo di fronte una band decisamente energica sia nei suoni che nella presenza. Restando sempre in tema del genere, le sonorità sono state un giusto mix di aggressività e melodia. La cantante Alison Mosshart è stata un vero tornado sul palco ed è riuscita a mostrare le sue capacità canore e musicali. A livello scenico è stata perfetta e ha mantenuto un livello molto alto di spettacolarità con movenze sensuali e teatrali. Una vera regina del palco che però non è riuscita a incantare i difficili spettatori.
Foo Fighters
Siamo arrivati al piatto principale della giornata. La tanto attesa band ha ricambiato da subito i loro fan con un ingresso a dir poco sbalorditivo. Appena il tempo di chiudere la musica di accompagnamento tra uno show e l’altro che Dave e compagni si son fiondati sul palco correndo. Dopo un breve saluto generale mantenendo un poderoso suono di base composto da plettrate compulsive a vuoto sulla chitarra e gli altri strumenti, lo show ha avuto inizio.
Da subito visibilio grazie a 4 tracce senza riprendere fiato, l’ultimo singolo estratto dal nuovo album e 3 pezzi storici. Partiti con Run (in versione tutt’altro che leggera), hanno continuato con All My Life, Learn to Fly e The Pretender. Per una normale band una partenza come questa potrebbe equivalere al bruciarsi quasi tutti i singoli migliori della carriera, ma per i Foo Fighters non sembra assolutamente così.
Dopo un inizio così dirompente si riprende fiato con l’altro singolo del nuovo album (da noi recensito QUI) The Sky is a Neighborhood. In questo contesto si notano le coriste passate prima in secondo piano. Il concerto dei Foo Fighters procede con sorprese su sorprese. Dopo Rope, il protagonista della scena diventa improvvisamente Taylor Hawkins. Dopo un magistrale solo di batteria (con la pedana che si sollevava di diversi metri), il fenomenale polistrumentista si diletta alla voce con Sunday Rain. Per chi non lo conoscesse a fondo nella sua carriera solistica, Mr. Hawkins ha una voce veramente spettacolare.
Si continua con pezzi storici come These days e Walk, fino alle grandi e vere sorprese della serata. Dave intavola un bizzarro e riuscitissimo mash up di Imagine di John Lennon e Jump dei Van Halen. Il risultato è grottesco ma spettacolare. Si continua con la cover di Blitzkrieg Bop e quella di Under Pressure (con di nuovo alla voce Hawkins e alla batteria Grohl).
Un fulmine a ciel sereno!
All’improvviso, dopo una solita scenetta tra Dave e compagni, appare sul palco Duff dei Guns N’ Roses e poi subito dietro Slash e Axl Rose. Il pubblico è al settimo cielo, uno spettacolo possibile prevalentemente all’estero finalmente anche su territorio italiano. Intonando le note di It’s so Easy tutti insieme, il risultato è stato emozionante, la vera ciliegina su una torta già di per sé gustosissima.
Il concerto si è concluso con le altre famosissime canzoni della band: Monkey Wrench, Wheels, Breakout, Dirty Water (dal nuovo album) e la strafamosa Best of You. Il tutto è stato gestito in maniera incredibile da Dave Grohl, alternando fasi strumentali a momenti in cui si accompagnava da solo con la chitarra. La sua voce è sempre rimasta ai massimi livelli pur urlando a squarcia gola per gran parte del concerto.
Chiaramente lo show non è veramente finito e una volta usciti i Foo Fighter ci hanno regalato un ennesimo divertentissimo sketch. Dal backstage si potavano vedere i componenti della band insieme a Axl Rose salutare e rispondere alla richiesta del pubblico a un bis. Da una canzone siamo passati a due e, grazie all’aiuto della figlia di Dave, a tre.
A chiudere definitivamente la spettacolare serata sono state le tracce Times Like These, This Is a Call e Everlong. Uno show unico, dalle luci alla scenografia ma sopratutto grazie a una band capace di unire un’immensa discografia a un’esibizione magistrale.