Campagna denigratoria ai danni della star di Stranger Things: Millie Bobby Brown costretta a bloccare i propri profili
Precedenti illustri non mancano, da Daisy Ridley a Kelly Marie Tran per citare i più recenti: celebrità americane costrette ad abbandonare i propri profili social a causa dell’incontrollabile mole di odio riversatagli contro dai “troll” del web. La vicenda che in queste ultime ore ha travolto Millie Bobby Brown ha però qualcosa di surreale. La giovanissima attrice britannica era divenuta infatti negli ultimi mesi protagonista involontaria di un assurdo meme: l’attribuzione, ovviamente falsa e denigratoria, di frasi e atteggiamenti omofobi o razzisti. Instagram stories modificate, scritte o messaggi creati con i più basilari programmi di editing, interi racconti inventati: il bizzarro intento del gioco consisterebbe nel “rovinare” la Brown, facendola passare per una grottesca caricatura di estrema destra. Le prevedibili conseguenze: da stamattina l’attrice di Strangers Things ha cancellato il proprio profilo Twitter, e cancellato i commenti dalla propria bacheca Instagram.
L’origine della delirante persecuzione di Millie Bobby Brown è difficilmente rintracciabile. Come ogni meme o tendenza web, parte dal nulla, si espande senza una ragione e si trasforma in isteria collettiva per effetto valanga. In questo caso la genesi dell’hashtag #TakeDownMillieBobbyBrown (roviniamo Millie Bobby Brown) sarebbe rintracciabile in un tweet di tale Kelsey Fiona, risalente allo scorso novembre e riportato qua sopra, in cui veniva raccontato un episodio (chiaramente inventato) che avrebbe visto l’attrice strappare l’hijab dalla testa della fan e ricoprirla di insulti razzisti. L’account, ovviamente fake, è ormai cancellato. Nel frattempo l’hashtag era partito: nei mesi successivi, i social sono stati invasi da immagini truccate e false dichiarazioni attribuite alla ragazzina. Che non ha mai ufficialmente riconosciuto il fatto fino ad oggi, quando l’escalation di meme a carattere omofobo concomitanti con il mese del LGBT Pride ha spinto la Brown ad abbandonare il proprio profilo.
Millie Bobby Brown, 14 anni, ha raggiunto una fama di livello insospettabile due anni fa, attraverso la serie Netflix  Strangers Things. L’incredibile successo riscosso dalla giovanissima attrice ha logicamente fin dall’inizio attirato una serie di polemiche di varia natura, per lo più legati al corpo e alla giovane età della ragazza. La Brown aveva già lanciato lo scorso anno un secondo account Twitter (MillieStopsHate), incentrato proprio sulla sensibilizzazione all’odio online. Il blando attivismo dell’attrice è stato probabilmente uno dei motivi scatenanti nel fomentare le ironiche campagne dell’Alt-Right. Ad oggi, l’attrice non ha ancora rilasciato commenti ufficiali in merito.
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