Morto Bill Gold, artista della locandina: da Alien ad Arancia Meccanica
Il 20 maggio scorso è morto Bill Gold, storico graphic designer, artista che, con il suo genio, ha inciso il suo nome nella storia del cinema realizzando oltre 2000 locandine.
Una triste notizia ha colpito il mondo del cinema.
E’ morto Bill Gold, storico graphic designer, autore di oltre duemila locandine.
La sua carriera cominciò nel lontano 1941, quando realizzò la locandina del musical Yankee Doodle Dandy di George M. Cohan.
Comincia qui una lunghissima carriera che lo porta, l’anno successivo, a realizzare la locandina di Casablanca. Anni dopo, avrebbe così raccontato la sua esperienza:
“Avevo messo sullo sfondo tutti i personaggi, con Bogart in primo piano e Ingrid Bergman al suo fianco, in modo che non si capisse immediatamente che tra loro c’era una storia d’amore. Il committente ne fu entusiasta, ma mi fece notare che mancava un po’ di pathos. Allora aggiunsi una pistola in mano a Bogart e un furono tutti contenti.”
Realizzò i suoi primi lavori come collaboratore della Warner Bros. Nel 1962, in seguito alla crisi che colpì l’azienda, Gold decise di mettersi in proprio, fondando la Bill Gold Advertising.
Fin dagli inizi, Gold ha manifestato un incredibile talento nel riassumere il film in un’immagine che non svelasse troppo della trama. Uno solo il suo motto: “less is more”.
Incredibile la lista di registi con cui Bill Gold ha condiviso il suo lavoro: la Alfred Hitchcock a Stanley Kubrick, da Federico Fellini a Clint Eastwood fino ad arrivare a William Friedkin.
Nel 1994 riceve il premio alla carriera dall’Hollywood Reporter. Nell’occasione, Clint Eastwood, suo grande amico, spiegò:
“Non so qual è la ragione per la quale una persona si interessa subito a un film, se per il cast, per il titolo o per il primo frame. Penso che sia una combinazione di questi elementi e il poster li mette insieme tutti.”
Nel 2003, Gold decise di ritirarsi dalle scene. A contribuire alla sua scelta, contribuì sicuramente l’avvento del digitale. Così si espresse a riguardo lo stesso artista:
“Ormai si fa tutto con il computer, sarebbe capace anche un bambino di dieci anni, ma è una cosa molto diversa dall’essere artisti. Di sicuro oggi nessuna star può lamentarsi della locandina dicendo che il ritratto presente non le somiglia.”
Unica eccezione a questo “esilio” fu la locandina del film J. Edgar dell’amico Clint Eastwood. Fu il suo ultimo lavoro.
E’ morto Bill Gold, e con lui se ne va un pezzo della storia del cinema.