Oggi il mondo della letteratura subisce un grande lutto. Si è spento a 85 anni Philip Roth, scrittore americano tra i più importanti del nostro tempo, a causa di un infarto.
Di origini ebree, nacque nel 1933 a Newark, nel New Jersey.
La sua carriera letteraria è molto vasta, il suo esordio avvenne con Addio, Columbus e altri racconti, nel 1959, ma divenne famoso con Il lamento di Portnoy (1969).
Ha attraversato vari registri, dal comico al grottesco, e i suoi romanzi sono caratterizzati da una forte impronta autobiografica, con protagonisti ebrei, fino a creare un suo alter ego, Nathan Zukeman.
Nonostante Roth venga considerato uno dei più grandi scrittori americani degli ultimi tempi, le sue numerosissime candidature al Nobel per la Letteratura mai ricevuto sono diventate leggenda. Nonostante ciò, lo scrittore è stato premiato con il Pulitzer ed altri molteplici premi.
Anche il cinema deve molto alla sua carriera. Molti film sono stati tratti dai suoi romanzi, a partire da La ragazza di Tony di Larry Peerce (1969), La macchia umana di Robert Benton(2003), fino all’ultimo American Pastoral di Ewan McGregor (2016).
Il 10 novembre 2012, lo scrittore annunciò il suo ritiro dalla scrittura:
Ho fatto del mio meglio con i mezzi a mia disposizione. È esattamente quello che direi oggi del mio lavoro. Ho deciso che ho chiuso con la narrativa. Non voglio leggerla, non voglio scriverla, e non voglio nemmeno parlarne.