La madre di Giancarlo Ricci condanna il film di Matteo Garrone a Chi L’ha Visto e chiede il blocco del film: “Impedire la distribuzione di Dogman“
Un piccolo terremoto è partito da Roma fino a Cannes riguardante le sorti di Dogman. Presentato ieri ad una stampa entusiasta, pronto ad uscire in 380 copie in Italia, il film di Matteo Garrone potrebbe rischiare un clamoroso ritiro dalle cinematografiche. La ragione: la ferma opposizione al progetto da parte di Vincenzina Ricci, madre di Giancarlo, vittima del celebre delitto di cui il film racconta la cronaca (estremamente romanzata).
Intervistata a Chi L’ha Visto, la donna ha ribadito quanto sostenuto negli ultimi mesi: Dogman non avrebbe la sua autorizzazione, spettacolarizzerebbe la vicenda e darebbe del figlio ucciso un’immagine distorta di criminale violento e tossicomane.
“In mille mi hanno telefonato chiedendomi perché stia permettendo tutto questo“, ha raccontato la donna ai microfoni di Rai3, a proposito dell’imminente uscita di Dogman. “Io non ho permesso nulla. Ma mi hanno detto che loro possono fare il film che vogliono, e non c’è nulla che io possa fare.” Ha poi spiegato le ragioni della rabbia: la rappresentazione di Giancarlo Ricci (Simoncino nel film, interpretato da Edoardo Pesce) come di un delinquente psicopatico, e lo sconvolgimento familiare dovuto al riemergere del terribile fatto di cronaca.
A quel punto, le parole del legale di famiglia, che suonano come una minaccia: “Le autorità devono intervenire per impedire la distribuzione del film, e salvaguardare una donna anziana e malata“.
Le polemica arriva a ridosso della presentazione del film a Cannes. Dogman è stato accolto in maniera entusiastica dal pubblico del Festival, che ha salutato l’opera di Garrone con una vera e propria pioggia di applausi (QUI il nostro articolo a riguardo).
In sala in questi giorni, pronto a sostenere il suo primo weekend, Dogman racconta come ormai noto la discussa vicenda del Delitto del Canaro. Come fatto in realtà notare da molti già all’anteprima stampa, il film differisce fortemente dal fatto di cronaca, utilizzando personaggi fittizi e una storia nel complesso immaginaria. Lo stesso Matteo Garrone, a Cannes in questi giorni per la presentazione, ha ribadito il concetto (“il mio film è ispirato solo molto lontanamente a quel fatto“), smarcando inoltre i sospetti di un prodotto horror per gusti truci. Per molti, è tra i migliori film del concorso. Eppure, in Italia potrebbe non avere vita facile.