Arctic Monkeys: Tranquility Base Hotel, sì ma… che casino.
Sono passati ben cinque anni da quell’album, AM (2013), che è stato ormai riconosciuto come il grande capolavoro degli Arctic Monkeys. Quasi alla pari con il loro album di debutto, Whatever People Say I Am, That’s What I’m Not (2006). Negli anni l’hype è cresciuto, arrivando alle stelle nelle ultime settimane quando Alex Turner e soci hanno annunciato questo nuovo disco senza preavviso. Non solo, ma Tranquility Base Hotel + Casino non è stato anticipato da alcun singolo, circostanza molto rara per un gruppo tanto famoso.
E allora com’è quest’album? Diteci, com’è? Ebbene, ecco come stanno le cose. Tranquility Base Hotel + Casino (che i fan italiani impareranno probabilmente a chiamare semplicemente “casino”) è due cose insieme, a seconda di come lo si guarda.
O è il miglior album che gli Arctic Monkeys abbiano mai fatto, o è il peggior album che gli Arctic Monkeys abbiano mai fatto.
Decidiamo quindi di affrontare la questione in via sperimentale: proponendo due recensioni da due punti di vista differenti. Due recensioni dello stesso album.
1.
Un fan storico degli Arctic Monkeys odierà questo album. Di fatto, Tranquility Base Hotel + Casino sembra un AM registrato dai Last Shadow Puppets, ma senza Miles Kane. Ecco perchè si è parlato molto di un album solista di Alex Turner. Per la prima metà del disco le chitarre elettriche e i riff graffianti dell’album precedente sono completamente assenti. Pare invece di sentire un album Soul/R’n’B del 1974, o qualcosa del genere.
Le sonorità sono ostiche, ripetitive, dispersive. Le canzoni sembrano scritte apposta per confondere l’ascoltatore. Dalla title track in poi, l’album concede in questo senso un pò di respiro. Golden Trunks, Four out of Five, Science Fiction e Batphone restituiscono un pò di quei vecchi Arctic Monkeys tanto amati, ma sempre ricoperti da una coltre di suoni completamente fuori contesto. Alex Turner non ha fatto mistero delle influenze disparate che si ritrovano in questo disco.
Insomma, gli Arctic Monkeys si stanno completamente perdendo? Che non siano più quelli di I Bet You Look Good on the Dancefloor è acclarato, ma in questo disco sono andati più “oltre” di quanto abbiano mai fatto prima. Si sono lasciati cadere in una commistione di suoni che sembra non avere una direzione, che non sia quella di soddisfare l’ego solipsistico di Alex Turner.
2.
Un appassionato, o intenditore di musica, che ascolti Tranquility Base Hotel + Casino potrebbe trovarlo un grande album. Soprattutto, un enorme passo avanti rispetto al garage rock revival dei primi tempi degli Arctic Monkeys. E un passo notevole anche lontano dall’alternative scheletrico di AM. Gli Arctic Monkeys sperimentano, provano nuove strade, accolgono diverse sonorità. E questo è un bene.
Da questo punto di vista, l’album può suonare elegante, raffinato, complesso, attentamente costruito. Lo stile precedente è ancora presente ma è arricchito, maturo, evoluto. Gli Arctic Monkeys vogliono proporsi nuove sfide, non accontentarsi di quello che anno già ottenuto ma esplorare ancora più in là. Il disco non è un album moderno, contiene molti elementi di revival, ma saggiamente distribuiti. La commistione di genere può suonare confusa, ma è una confusione nella quale non è brutto perdersi.
In The World’s First Ever Monster Truck Front Flip sentiamo un mandolino, mentre She Looks Like Fun sembra un pezzo di Jack White. La delicatezza di One Point Perspective fa da contrappunto allo stile più “rock” delle tracce centrali del disco. Tranquility Base Hotel + Casino è un album stratificato, che richiede molteplici ascolti solo per essere capito.
Ne siamo usciti.
Più o meno. Quel che è certo, è che gli Arctic Monkeys sono ancora in grado di far discutere, e di proporre musica che si pone ben al di sopra (o al di sotto) della norma. Non si può ascoltare questo album e ricavarne un’impressione semplice e banale. Ecco perché siamo qui: per insistere con ascoltatori ed appassionati su questa idea. Per Tranquility Base Hotel + Casino non può bastare un giudizio univoco, né un’impressione fugace.
Ascoltandolo, alcuni di voi si ritroveranno in una delle due mini-recensioni qui proposte. Altri si faranno un’idea propria, magari a metà strada, magari completamente diversa. Ma va detto, e questo è il bello, che tutto ciò accade perchè gli Arctic Monkeys hanno pubblicato un disco come Tranquility Base Hotel + Casino. E, al di là dei giudizi sul disco, per noi è già tanto.