Fortunato Cerlino racconta come ha evitato la “cattiva strada”

Fortunato Cerlino, il boss Don Pietro Savastano in Gomorra, si racconta: «Grazie a un professore non ho preso la strada sbagliata».

Condividi l'articolo

«A Napoli si dice che chi nasce tondo non può morire quadrato. Invece a volte questa cosa può accadere»

L’attore Fortunato Cerlino, divenuto famoso grazie al ruolo di Don Pietro Savastano nella serie tv Gomorra, spiega, in un’intervista a Io Donna, come è riuscito ad evitare di imboccare la “cattiva strada”, fatta di criminalità e scelte sbagliate.

L’apprezzato attore racconta la sua storia in un libro, intitolato Se vuoi vivere felice (Einaudi, 2018). L’idea è nata grazie alla riscoperta di un diario che Cerlino aveva da bambino, in cui troviamo i pensieri e i desideri del giovane futuro attore.

Tante le esperienze messe su carta –compreso il primo incontro con un cadavere– e le sensazioni di un giovane napoletano che viveva le contraddizioni della sua bella e dannata città. Fortunato Cerlino ha confessato di essersi trovato più volte dinanzi alla possibilità di prendere una strada losca, come raccontato da lui stesso nell’intervista citata in alto:

“Sì, spesso avrei potuto prendere strade sbagliate, ci vuole fortuna e molti di quegli incontri felici che riescono a spostarti”

Di quegli incontri uno in particolare risulterà fondamentale:

LEGGI ANCHE:  Gomorra, in arrivo il film dedicato alle origini di Ciro Di Marzio

“Mi viene in mente il professor Giacomo Barletta, insegnante di italiano del liceo, molto ostacolato perché non canonico. Non interrogava nel modo classico, ma ci diceva un tema e tutti dovevamo prepararci per parlarne assieme, in cerchio, in classe. Faceva venire voglia di studiare. Era così fuori dagli schemi da portarci anche a fare meditazione e yoga in giardino. Devo davvero ringraziarlo”

Una vita onesta ottenuta con volontà, lavoro e una dose di incontri fortunati.

 

Credit: Corriere della Sera