Siamo volati a Firenze per assistere a una data del Tour D’Addio della band.
Ormai sembra del tutto confermato e sicuro: Elio e le Storie Tese abbandoneranno i palchi in via definitiva. Il Mandela Forum era praticamente pieno in attesa di quello che tutti si aspettavano come uno spettacolo unico. Purtroppo il tour vede la mancanza, ormai da 3 anni, di Rocco Tanica che forse presenzierà l’ultima data a Barolo. Se da un lato siamo tristi per questa grande assenza, il maestro Carmelo (Vittorio Cosma) è riuscito a colmare il tutto.
Un concerto da Cristo.
Cristo è la prima parola che si sente all’inizio del live. Sullo sfondo si vede proiettata una croce e poco dopo inizia il requiem. La band è morta. Da questo pretesto nascerà tutto lo spettacolo. Si aprono le danze con Servi della Gleba e si può da subito intuire che, sia Elio che gli altri componenti, non si risparmieranno durante l’esibizione. Vero che da tali strumentisti e professionisti non ci si può aspettare di meno, ma la prova lascia a bocca aperta sin dall’inizio.
Come a voler lasciare il segno in modo definitivo, la band ci regala due tracce tanto storiche quanto complesse: La vendetta del fantasma Formaggino e Cateto. Il risultato è incredibile. Sia all’inizio che alla fine dell’esecuzione dei due pezzi, Elio ironizza sul fatto che sarà l’ultima volta che li ascolteremo live: “chi è il pazzo che si metterebbe a suonare certa roba?“. La complessità si nota in ogni passaggio dei brani ma viene resa del tutto naturale e orecchiabile dalla band.
Non sono certo mancati i siparietti. Sotto questo aspetto dobbiamo dire che Elio riesce in tutto e per tutto a gestire il palco sia come cantante che come presentatore. Come vi avevamo anticipato, il maestro Vittorio Cosma è stato essenziale per la buona riuscita dello spettacolo. Riesce infatti a spalleggiare Elio nelle parti comiche e nelle gag più esilaranti.
Elio e le Storie Tese si sono concentrati soprattutto sui pezzi storici, lasciando poco spazio agli ultimi due album. Abbiamo assistito a Luigi il Pugilista, Canzone Mononota e Vacanza Alternativa. Ci sono state anche sorprese quali La Visione (imprescindibile al Nelson Mandela Forum).
One Man Choreography.
Se il gioco di luci è stato superbo, la coreografia era ai minimi termini se non fosse stato per lui: Luca Mangoni. Grazie a lui abbiamo potuto assistere a quello che ci aspettavamo, un live fuori di testa in ogni sua concezione. Mangoni appare e scompare con costumi sempre diversi fino ad apparire in mezzo alla folla per raggiungere il palo per la pole dance.
Oltre ad aver onorato la storica discografia con pezzi come Il Vitello dai Piedi di Balza (con seconda parte ovviamente), Uomini col Borsello, Tvumdb, Essere Donna Oggi, Burattino Senza Fichi, Follia Della Donna, El Pube, La Terra Dei Cachi. Ogni pezzo ha avuto la sua presentazione, spiegando come han sempre voluto partecipare a Sanremo per l’ultima piazza ma rischiando la vittoria ben 2 volte.
Oltre alle canzoni, una menzione speciale è andata naturalmente a Feiez, Paolo Panigada. Scomparso nel 1998, il musicista e tecnico milanese è sempre nei cuori della band e dei fan.
Il concerto è stato senza dubbio uno spettacolo molto probabilmente irripetibile, un mix tra musica suonata in modo incredibile e gag trascinanti e divertenti, il tutto della durata di 3 ore. Come detto da Elio in più riprese, gli unici che potranno succedere alla band potranno essere soltanto Mangoni e i The Kolors (anche Dj Mendrisio forse).