I 10 film d’animazione orientali più belli di sempre

I 10 film d'animazione orientali più belli di sempre
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Un viaggio dentro a un mondo fantastico.

L’Animazione orientale è da sempre la punta di un diamante che, nel corso degli anni, è stato capace di evolversi e di regalare storie profonde e intrise di emozioni. Un genere cinematografico sempre fiorente, costellato di piccoli e grandi capolavori, in grado di colpire per i loro disegni e per le storie adatte a qualsiasi tipo di pubblico. Isao Takahata, Hayao Miyazaki, Satoshi Kon, questi sono solo alcuni dei nomi degli autori che hanno saputo rendere grande e profonda l’animazione orientale, indirizzandola anche verso un pubblico più maturo e attento a delle riflessioni filosofiche e umanistiche.

Per questo oggi vi presentiamo i 10 film d’animazione orientali più belli di sempre, secondo noi.

10) Interstella 5555, di Leiji Matsumoto (2003)

I 10 film d'animazione orientali più belli di sempre

La scommessa tra Daft Punk e la leggenda Leiji Matsumoto è stata più che una vittoria. Un concept molto difficile che non trovava un consenso così ampio dai tempi di The Wall e Tommy. Il film infatti è interamente girato sulle note dell’album Discovery. Niente dialoghi, nient’altro che video e musica. Le immagini e i personaggi sono decisamente entrati nell’immaginario collettivo grazie all’estrapolazione di alcuni segmenti da utilizzare come music video dei vari singoli dell’album.

Oltre a essere un prodotto praticamente unico nel suo genere, il film ha una resa potente e toccante. Al suo interno troveremo infatti elementi che spaziano dall’euforia alla profonda tristezza, dall’amore alla rabbia, dal sacrificio all’azione. La musica sembra cucita perfettamente sulle immagini ed esse sulla musica. Sia a livello artistico che concettuale, il creatore di Capitan Harlock, ha espresso al meglio ciò che una trama senza dialoghi potesse donare ai fruitori. Verrebbe da chiedere un One More Time ma difficilmente troveremo risposta.

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9) Una Tomba per le Lucciole, di Isao Takahata (1988)

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Il recentemente scomparso Isao Takahata è stato, insieme al maestro Miyazaki, il fondatore del famosissimo Studio Ghibli. Nello stesso anno il loro studio sfornò due film che cambiarono radicalmente la visione di animazione in tutto il mondo: Il Mio Vicino Totoro e Una Tomba per le Lucciole. Mentre il primo sfiora una tragedia in modo fiabesco, il secondo mette lo spettatore di fronte agli orrori della guerra in modo più crudo.

I protagonisti di Una Tomba per le Lucciole sono infatti due bambini, fratello e sorella. Il maggiore Seita e la piccola Setsuko che, in seguito a un attacco aereo, resteranno soli lontani dai genitori. Si scoprirà poi che il padre è un ufficiale della Marina Giapponese che sta combattendo gli americani nelle Seconda Guerra Mondiale. Seita cercherà a ogni costo un modo per sopravvivere e mantenere in salute la sorella minore.

Tornerà quindi a cercare la madre. Ferita dalla guerra, essa morirà davanti ai suoi occhi. Circondati da un Paese distrutto e inginocchiato, i due finiranno prima dalla zia poi, una volta finite le provviste, di nuovo soli. Seita cercherà la sopravvivenza vivendo di piccoli furti senza buoni risultati. Il finale è decisamente uno dei più toccanti della storia del cinema.

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8) Nausicaa della valle del vento – Hayao Miyazaki (2001)

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L’uomo è il colpevole. Condannato e reo di aver distrutto il suo pianeta e la meravigliosa natura che lo contraddistingueva da tutti gli altri. In “Nausicaä della Valle del vento” i nemici sono gli esseri umani, entità abiette e meschine, portate per la distruzione e per la guerra e incapaci di cogliere la complessità e la bellezza del pianeta su cui abitano.

Un mondo meraviglioso distrutto dall’ambizione e dai fumi tossici dello sviluppo industriale, che lentamente hanno avvelenato la terra, uccidendola giorno dopo giorno. La natura non è mai cattiva e qualsiasi sua reazione, anche se disastrosa, è sempre in risposta ad una colpa dell’uomo. Una pellicola maestosa che punta l’indice verso l’essere umano e lo induce a far riflettere sulla sua condizione e su quella del pianeta su cui abita.

Le ambientazioni, sempre favolose e ricche di ingegno e fantasia, vengo enfatizzate da uno stile visivo unico e accattivante, capace di trasportare lo spettatore in quel mondo distopico e decadente, ricco di messaggi più che mai attuali.

La regia, perché in questo caso si può ampiamente usare questo termine, riesce sempre ad essere chiara nei combattimenti e nelle scene di azione, fornendo anche scorci incantevoli su foreste nocive e mortali. Una pellicola straripante di fantasia, colori ed emozioni, che difficilmente può lasciare indifferenti e che si colloca tra le pellicole migliori di Hayao Miyazaki.