Il duo romano arriva al quarto album in studio e lo fa in modo decisamente diverso rispetto al passato.
I Bud Spencer Blues Explosion sono ormai una band consacrata in tutto e per tutto nel panorama musicale italiano. Si sono contraddistinti da subito per le loro sonorità sporche e potenti oltre che a essere dei veri e propri animali da palco. Nei giorni scorsi è uscito il loro nuovo album Vivi Muori Blues Ripeti e noi siamo corsi ad ascoltarlo.
Passo falso o naturale evoluzione di genere?
Come molte altre band che sono sul mercato da diversi anni, anche i Bud Spencer Blues Explosion hanno cercato un cambiamento, una rivoluzione delle proprie sonorità. Il disco infatti suona decisamente più intimo e leggero. Tra le tracce che ci sono piaciute di più in assoluto possiamo citare Di Fronte a Te, di Fronte a Me e Io e il Demonio.
La prima si basa su una struttura standard e sulla netta differenza tra i suoni bassi delle strofe e le melodie di chitarra nei ponti. La seconda invece è una traccia cupa che lascia emergere la parte vocale e i pochi rintocchi e fraseggi sulle frequenze più alte.
Nel complesso l’album è godibile e scorre bene dalla prima all’ultima traccia, ma si nota da subito che manca qualcosa.
Come nei precedenti lavori possiamo trovare una buona dose di sperimentazioni sul versante compositivo. La più grave mancanza forse possiamo trovarla nei suoni della ambivalente chitarra di Adriano Viterbini. Abituati a sentire i suoni saturi e potenti delle loro vecchie produzioni, questa mancanza ci ha decisamente spiazzato.
Un disco che prova a strizzare l’occhio a un pubblico più ampio che rischia però di scontentare chi amava la band per l’impatto sonoro.