Estromettere da questa lista i This Town Needs Guns sarebbe stato un crimine. Se c’è un gruppo che ha ispirato letteralmente tutti i gruppi che usano una Telecaster con accordatura FACGCE al mondo, questi sono proprio loro, i TTNG.
Hanno definito lo stile di math che possiamo ascoltare praticamente dovunque: i tempi un po’ ‘storti’, le voci disperate, il tapping esasperato ma lievissimo, quasi vellutato. Hanno preso gli American Football e li hanno rigirati a loro piacimento. Questo EP, che precede di qualche mese l’uscita del loro album di debutto Animals, è il punto di non ritorno: dopo questo disco, nulla suonerà più come prima. Basta ascoltare i lavori di un qualsiasi gruppo math successivo al 2008. Non vi sembra di aver già sentito quel riff con il tapping? Esatto: probabilmente Tim Collis l’ha già infilato in un brano tratto da qui.
Scusate l’autoreferenzialità, ma in una tela dominata da band statunitensi e britanniche, illuminare alcuni fili eccellentemente intrecciati da gruppi italiani ci sembra doveroso. I DAGS! (non dimenticate il punto esclamativo!) hanno una dote sempre più rara: la delicatezza. Non suonano, sfiorano le corde della chitarra e del basso; la voce non è sussurrata, è intima e intimista. Non dà risposte, ma pone domande: basta far caso a quanti punti interrogativi ci sono nei titoli dei brani; è inquieto e insicuro, e la sua forza risiede proprio qui.
Il disco perfetto per quando si ha bisogno di fermarsi e riflettere, un disco che non colpisce, ma accarezza. Chi l’ha detto che il math rock è solo sfuriate nosense?
