I nipponici hanno qualche problema col math rock: a loro piace davvero tanto, e si sente, ma non hanno proprio voglia di sperimentare; si muovono su strutture già stabilite e consolidate, quel math un po’ emo che fa sempre scendere la lacrima.
I Lite, seppur giapponesi fino al midollo, hanno il coraggio di rompere gli stereotipi e condire i loro tempi dispari con una sana dose di hardcore e addirittura risvolti noise. Tutto rigorosamente strumentale. Questo Phantasia è il loro secondo album ma già è maturo, e i capolavori Solitude e Ghost Dance lo dimostrano.
8. And So I Watch You From Afar – And So I Watch You From Afar (2011)
Prendete i The Fall Of Troy senza cantante. Aggiungeteci un chitarrista che ha suonato metalcore per anni e un po’ di sana follia. Fatto? Bene. Ora buttate via tutto, sedetevi eascoltate questo disco.
La cattiveria degli And So I Watch You From Afar è solo apparentemente un retaggio del metal dei primi anni 2000; più scorrono le tracce, più si avverte la consapevolezza con cui è stato costruito questo disco, che non è solo il risultato di qualche jam session fatta in garage da quattro ragazzini che hanno scoperto i This Town Needs Guns da un mese.
Ci vuole qualcosa in più per creare un disco math/post-hardcore strumentale che non siaterribilmente noioso: loro ce l’hanno, di sicuro.