Eravamo presenti ad una delle ultime date del tour di Frah Quintale, nell’accogliente Casa delle Arti a Conversano. Ecco com’è andata.
Casa delle Arti non è esattamente l’Arena di Verona, e per Frah Quintale, che da un po’ macina sold out per tutta la penisola, non è stato difficile aggiungere anche questo bellissimo luogo alla lista dei posti in cui ha fatto tutto esaurito.
Sul palco non c’è quasi nulla: tastiera, due microfoni (di cui uno, abbiamo notato, ha un pesantissimo autotune: che Ceri, l’uomo dietro le produzioni di Frah Quintale nonchè suo fedele accompagnatore live, abbia preparato una sorpresa?) e drum pad. Appena sotto il palco, invece, è strapieno già un minuto dopo l’apertura delle porte.
Unica data pugliese di Frah Quintale: non c’è altro da dire. Tutti i fan del ragazzone di Brescia si sono riversati sul parquet di Casa delle Arti, in trepidante attesa. Una fanbase solidissima e affamata di vedere finalmente dal vivo la coppia più hipster del pop rap italiano. In effetti iJoin The Beat, giovanissimo gruppo rap di Conversano in apertura, sono stati accolti calorosamente ma non troppo, nonostante la loro esibizione: venti minuti di rime serrate e basiprofondissime.
Alle 23 in punto, però, compare Frah Quintale (e Ceri): cappellino, camicia a maniche corte, jeans e Adidas. Niente spacconate alla David Bowie, niente glitter o trucco pesante: solo sè stesso, con tutta l’onestà possibile.
Le luci avvolgono i due, che attaccano, senza presentazioni o monologhi. Il concerto scorre sostanzialmente tranquillo, con un bel po’ di accendini al cielo quando cominciano Nei treni lanotte o Gravità; qualche pezzo un po’ più vecchio da 2004 per accontentare i fan storici (e diciamolo, per fare un po’ di numero) come Sabato nel parco e Fare su e tutto quanto Regardez Moi, primo disco ufficiale dell’artista. Da segnalare un pogo inaspettato ediscretamente violento su Cratere (la vera hit dell’album), che ci ha fatti sentire per un momento ad un live dei Fast Animals and Slow Kids. E ovviamente la tanto attesa sorpresa: Ceri, verso la fine del concerto, ha eseguito il suo singolo Bimba Mia, uscito da qualche giorno, lasciando a Frah Quintale il drum pad e le tastiere.
Tutto tranquillo, fin troppo, forse.
Complice la stanchezza che inevitabilmente si fa sentire a fine tour, abbiamo visto un Frah Quintale un filino fuori forma. Poca interazione col pubblico, a tratti poca grinta, sostituita da una simil-malinconia che celava un chiaro, e comprensibile, esaurimento.
Un Frah Quintale che si dimostra comunque fedele al personaggio che si è creato, che, a questo punto ne siamo certi, è lui stesso. Un concerto intimo quanto basta, forse non troppo coinvolgente ma sicuramente sincero.