I Marta sui tubi sono una band italiana dallo stile inconfondibile che ha saputo farsi strada nel panorama musicale indipendente.
Anche questa settimana, nella nostra rubrica Band in Italy, torniamo a parlare della buona musica italiana. Come consuetudine ci focalizzeremo sulle band nostrane che si sono distinte negli ultimi decenni.
Oggi parleremo dei Marta sui tubi e li conosceremo attraverso tre ascolti.
1. Un brano pubblicato nei primi anni di attività.
2. Un singolo rappresentativo, scelto sull’intera discografia.
3. Una canzone dell’ultimo album per evidenziarne la dinamica evolutiva.
In origine i Marta sui tubi prendono vita come duo artistico composto dal cantante Giovanni Gulino e dal chitarrista Carmelo Pipitone, entrambi siciliani. Con l’album d’esordio Muscoli e dei mettono subito in mostra le proprie capacità. I Marta sui tubi sanno scrivere bella musica, testi interessanti e originali. Al duo si aggiunge presto anche il batterista Ivan Paolini.
I testi dei Marta sui tubi sono un mix di poesia e schietta sincerità, originali e interessanti nei contenuti e allo stesso tempo curati nella metrica e nella musicalità dei versi. I brani Vecchi Difetti, Sei Dicembre, Post ne sono ottime dimostrazioni. E anche nei brani più recenti la band ha saputo mantenere questa vena poetica compositiva. Di vino, Dispari, Cenere, Cristiana, Cromatica, Spina lenta e moltissime altre liriche riescono a colpire direttamente al cuore e alla mente dell’ascoltatore in maniera eccezionale.
La musica dei Marta sui tubi è accattivante e gradevole, caratterizzata dal suono folk della chitarra di Pipitone e dalla voce forte e particolare di Giovanni Gulino, abilissimo nel cantare strofe rapide e taglienti. Un indie rock con sfumature folk al quale si accompagna un’ottima attitudine all’esecuzione live acustica.
Andiamo ora ad ascoltare le 3 canzoni scelte per rappresentare la band.
1. Vecchi difetti – Muscoli e dei (2003)
“Tutto ciò da cui stavi fuggendo
Torna come valanga più grande che
Ti trascina al punto di partenza,
Se vestirai
Vecchi difetti”
Muscoli e dei è l’album d’esordio dei Marta sui tubi, pubblicato nel 2003, rappresenta una ventata di aria fresca per la musica italiana dei primi anni del millennio. Si tratta di un album breve, rapido, ritmato e innovativo che spinge l’ascoltatore a riascoltarlo più volte per coglierne ogni sfumatura. Un disco nel quale i tre musicisti sono riusciti a cogliere quel che mancava alla musica indipendente italiana, colmando quel vuoto con brani intelligenti e alternativi. Tutti i brani del disco sono molto interessanti, consigliamo l’ascolto di Sole, Sei Dicembre, Stitichezza cronica, L’equilibrista, Post.
“Nello spazio che adesso riempi c’è
Succo acerbo di densi silenzi che
Colleziono da tempo
Come schegge d’inferno”
Vecchi difetti è uno dei singoli che meglio rappresenta l’album e il primo periodo della band. Un arpeggio di chitarra introduce la voce di Gulino che malinconica racconta la difficoltà nel liberarsi dai vecchi difetti, che ci inseguono sempre e ostacolano il cambiamento, la crescita personale.
Una canzone che si dimostra tanto semplice quanto efficace e sincera. Riesce così a mettere a nudo fin dal principio l’anima riflessiva dei Marta sui tubi.
2. La spesa – Sushi & Coca (2008)
“La TV vomitava vacui colori, la luce dei pensieri è spenta
Programmerò il mio umore artificialmente e scriverò
un saggio su come perdere tempo senza sprecare nemmeno un minuto.”
La scelta del secondo brano in questo caso è stata ardua. Il secondo album C’è gente che deve dormire presenta canzoni eccezionali come Perché non pesi niente, L’abbandono e Cenere. Il terzo disco Sushi & Coca, pubblicato nel 2008, aveva il difficile compito di non deludere le aspettative dopo i due ottimi lavori che lo hanno preceduto. Il risultato è un disco energico, sperimentale e interessante dove non mancano pezzi memorabili come Cinestetica, Non lo sanno, L’unica cosa.
“Mi manca un kilo di pace integrale
E due etti di comprensione
E un cartone d’amore a lunga conservazione
Non rimane che fare la spesa”
La spesa è una canzone che ben riesce a sintetizzare lo scopo comunicativo di tutto il disco. La canzone è un concentrato di sentimenti e pensieri, una riflessione profonda sulla ricerca di qualcosa che non si riesce a trovare. Uno sfogo forte, chiaro e disilluso che racconta perfettamente la fragilità dell’uomo. Una melodia che parte morbida e si trasforma in un grido d’aiuto con la voce di Gulino che trova il suo spazio ideale sopra la chitarra di Pipitone.
3. Spina lenta – LoStileOstile (2016)
“Dove va la noia
Quando la cacciamo via?
Dormirà da sola?
Tornerà mai ancora?”
Giovanni Gulino negli ultimi anni, oltre ad essere il frontman dei Marta sui tubi, è anche il CEO di Musicraiser, la celebre piattaforma italiana di crowdfunding musicale. È proprio con questa piattaforma che viene lanciata e conclusa la campagna per la produzione dell’album LoStileOstile nel 2016.
I Marta sui tubi negli oltre 10 anni di attività sembrano maturati molto, ma non perdono comunque quelle caratteristiche che ne avevano contraddistinto lo stile fin dagli esordi. L’energia, la velocità, il ritmo e i testi profondi sono protagonisti anche di questa opera, seppur con brani mediamente meno incisivi e memorabili dei precedenti.
“Dove va la gioia
Quando la gettiamo via?
Dormirà da sola?
Danzerà mai ancora?”
Spina lenta è una delle migliori canzoni del disco. Un brano che inizia lento e dolce, con un forte senso di malinconia che ricorda un po’ l’incipit di Vecchi difetti. Un crescendo di energia e musica porta poi al ritornello e alla seconda strofa nella quale troviamo l’ospite Gigliola Cinquetti, per poi giungere alla ottima chiusura con la potenza vocale di Gulino.