Il sabato mattina del Korea Film Festival inizia subito con la Master Class insieme all’attore Ha Jung-woo. Considerato il migliore attore attuale in territorio coreano, con all’attivo più di 30 film con i migliori registi del territorio, è stato la vera guest star del festival.
La giornata è farcita poi da ben 4 cortometraggi e da un lungometraggio di eccezione. Infatti, dopo Alone, Noise, Almond: My Voice is Breaking e Can’t Live Without You, è il turno di Le Foto di Claire (Claire’s Camera). Un’eccezione perché il film dura 69 minuti, ben più di un cortometraggio.
Le Foto di Claire.
Alla regia troviamo un nome noto, Hong Sangsoo. Dopo In Another Country, continua il rapporto di lavoro tra il regista e l’attrice francese Isabelle Huppert. Hong Sangsoo non è nuovo all’ambiente di Cannes e ha deciso quindi di creare una pellicola parallela alla sua presenza al festival. Anche nel 2017 infatti ha presentato sia Le Foto di Claire che Le jour d’après al famoso festival francese. Il film in questione parla scene di vita quotidiana, con Claire (Isabelle Huppert) turista che, con la sua fedele Polaroid, scatta foto a cose e persone che la circondano. Ci sarà un intreccio di incontri e di cambiamenti che iniziano per caso per poi sfociare in confronti diretti e profondi.
Along with the Gods: The Two Worlds.
Il film protagonista della serata è stato senza dubbio Along with the Gods. Alla presenza di regista, produttore e attore, abbiamo potuto assistere a un vero e proprio colossal che strizza l’occhio sia all’oriente che all’occidente. Il largo uso di CGI e un orientamento verso la deriva action fanno sembrare la pellicola un prodotto hollywoodiano, le dinamiche e lo script restano invece canonicamente orientali. Il film tratta infatti il viaggio nell’aldilà di un giovane vigile del fuoco che ha sacrificato la propria vita agli altri. Il premio per il suo impervio percorso sarà la reincarnazione. Ostacolato dalle gesta dei vivi e da chi lo accusa di essere un peccatore, il protagonista avrà dalla sua parte 3 custodi che faranno di tutto per portarlo alla fine del percorso. La storia, come ammesso anche dal regista Kim Yong-hwa, si ispira molto La Divina Commedia del nostro Dante Alighieri.