Lo scorso novembre è uscito il secondo disco di Giancane: Ansia e disagio.
Giancane, romano doc che non ha alcuna intenzione di muoversi dalla capitale, è un produttore, fonico e cantautore che milita anche nella famosa band romana Il Muro del Canto. Ironico e pungente, è riuscito a tirar fuori un genere quasi prettamente confinato all’underground popolare, arricchendolo con ottima musicalità e testi molto vicini alla realtà che ci circonda. Con all’attivo i singoli Limone (prodotto da Chef Rubio), Buon Compleanno Gesù e Disagio, Giancane ci ha concesso questa piacevole intervista.
Eccoci qua. Parlando in primo luogo delle parole delle tue canzoni, taglienti e dirette…cosa ti dà l’impulso a scrivere i tuoi testi?
Quello che vedo attorno a me ogni giorno, e fondamentalmente tutto ciò che non mi piace, ciò che mi dà più fastidio.
Questo bisogno di scrivere su ciò che ti dà fastidio ha una finalità “terapeutica”, serve per te stesso, o pensi anche che questo messaggio possa rivolgersi a qualcuno?
Beh…Sicuramente a quelli un po’ più “simili” a me, anche se è qualcosa che faccio per me. Invece che pagare un dottore… (ride)
Parliamo del fattore ansia e del disagio, che danno poi il nome al tuo ultimo album. Che sensazioni sono?
Mah…Malessere potrei dire, ma forse è quell’ansia di cui ho sofferto e che poi sono riuscito a controllare e a incanalare. Il disagio non è quello canonico, ma l’imbarazzo per gli altri… mentre loro non si imbarazzano mai e questo mi dà angoscia. E’ una sensazione che sento spesso e ho pensato di aver bisogno di scriverci qualcosa sopra.
L’essere romano influisce nella scrittura e nell’essere particolarmente diretto?
Direi di sì. Sono nato e cresciuto qui. Ho fatto mia l’ironia che da sempre mi circonda. E i romani sono anche cinici…C’è quel cinismo in cui però si tende a sdrammatizzare lasciando correre.
Parlando della tua musica, alcuni l’hanno etichettata come folk ‘n’ roll, country neo-melodico… Come sei approdato a questo genere?
Chi lo sa? (ride) Sai…Io ascolto molto per lavoro e sento molte cose che manco mi piacciono. All’inizio c’era la semplice chitarra, poi ho deciso di fare anche un po’ di elettronica perché mi piace. Ho mischiato il country all’elettronica, ma fondamentalmente faccio ciò che mi piace. Restare ancorati a un genere musicalmente non ha senso. La mia è musica semplice… E’ pop.
Tu prima scrivi la musica. Come funziona la realizzazione di un pezzo?
Scrivo prima la musica perché nasco come musicista, quindi è il primo pensiero. La linea vocale è nella mia testa. Non è però una regola fissa. Per 2 volte 6 invece avevo prima il testo e poi ho adattato la musica al testo.
Arrivando al disco uscito a novembre 2017… La copertina salta molto all’occhio.
La grafica è importante. Sono “giochi” a cui tengo. L’idea di imitare la prima pagina della Settimana enigmistica è venuta perché sia io che gli altri musicisti con me facciamo le parole crociate quando siamo in furgone o in spiaggia. Esperienza quotidiana che dura da anni…E’ stato un piccolo omaggio. Come per il precedente disco abbiamo fatto per le Sottilette, grazie a cui sono andato avanti mentre stavo registrando.
Sulla copertina di Ansia e disagio troviamo scritto “LP di parole crociate, rebus, enigmi, passatempi, varietà, umorismo…”. All’interno dei brani troviamo tutto questo?
Sì, anche se non in modo sistematico…Di enigmi ce ne sono pochi, ma giochi di parole e umorismo sì.
Un pezzo si chiama Hogan Blu… Di cosa sono l’emblema per te?
A parte che adesso vanno meno (ride). Forse rappresentano ciò che più mi dà fastidio: il doversi comprare qualcosa solo perché ce la devi avere. Oggettivamente sono brutte scarpe!
Un’altra “categoria” contro cui ti scagli è quella rappresentata dai più piccoli: i bambini. Prendendo con le pinze questa affermazione ricavata dal titolo di un tuo pezzo, Odio i bambini, in un’intervista hai detto che in realtà il tuo odio va verso i genitori. Ci spieghi meglio?
Penso che i bambini non abbiano colpe. Come coloro che li portano ai centri commerciali esagitandoli ancor di più. Forse alcuni non dovrebbero fare figli. Su questo non penso esistano vie di mezzo.
Adesso sei in tour. Fino a quando sarete in giro?
Fino a tutta l’estate. Faremo un altro annetto di tour, visto che abbiamo iniziato adesso. Poi usciranno nuovi video a fine aprile (Ipocondria), oltre ai tre del nuovo disco che già ci sono (Limone, Buon compleanno Gesù, Disagio). Sul video di Ipocondria non voglio spoilerare ma sarà forte… Sarà un video animato. Il tour estivo sarà diverso da quello invernale: pensiamo di fare più elettronica “suonata”.