Black Mirror prende vita in Cina: il punteggio di cittadinanza è realtà!
Vi avevamo già parlato dell'intenzione del governo cinese di classificare i propri cittadini secondo un social rating. Beh, secondo quanto comunicato dalla Commissione nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, il punteggio di cittadinanza sta per diventare realtà!
Come vi avevamo raccontato, la Cina stava sperimentando un sistema di punteggio di cittadinanza molto simile a quello raccontanto da Charlie Brooker in Nosedive. Se volete recuperarvi il nostro articolo riguardo le profezie di Black Mirror, cliccate QUI.
In Nosedive, prima puntata della terza stagione, Brooker ci proietta in una società in cui tutti sono soggetti alla valutazione altrui. Tramite un sistema edificato sui social media, ogni individuo riceve un rating compreso fra lo 0 e il 5, ricavato dalla media dei giudizi altrui.
Il punteggio ottenuto non si limita ad influenzare la vita online, ma diventa importante parametro per determinare lo status sociale dei cittadini. Più stelle significano più privilegi, poche stelle portano all’emarginazione.
Il punteggio di cittadinanza sperimentato dal governo cinese non si discosta molto da quello descritto in Black Mirror, soprattutto per quanto concerne la sua applicazione nel mondo reale. Chi avrà un alto rating sociale sarà premiato, chi invece si assesterà su numeri modesti subirà grosse limitazioni.
La determinazione del punteggio di cittadinanza dovrebbe tener conto di diversi parametri come, ad esempio, la storia creditizia, la capacità di rispettare obblighi contrattuali e situazione lavorativa. In alcuni protocolli sperimentali si è però andati oltre.
In alcune zone della Cina, infatti, si è deciso di valutare anche altri aspetti della vita dei cittadini come, ad esempio, le attività sui social network, le abitudini di consumo, gli hobbies e, addirittura, la rete di familiari ed amici.
Tutto questo era già stato scritto, giusto? Dove sta la novità?
L’ultima volta che ne abbiamo scritto, il progetto si trovava ancora in fase sperimentale. L’adesione era assolutamente volontaria e non coinvolgeva più di 7-10 milioni di cittadini cinesi.
Il governo pare infatti intenzionato a mettere in pratica il proprio disegno a partire da maggio, applicando le prime limitazioni a chi avrà dimostrato di non essere un buon cittadino.
I primi provvedimenti dovrebbero comprendere il divieto di viaggiare su treni ed aerei per coloro che sono stati ripetutamente sorpresi privi di biglietto. L’esclusione dai servizi di trasporto dovrebbe colpire anche chi si è reso colpevole di comportamenti poco corretti a bordo dei mezzi pubblici, oltre ad estendersi a coloro che si sono resi rei di aver fornito false informazioni sul terrorismo.
La prima sanzione applicata dovrebbe prevedere l’impossibilità di acquistare titoli di viaggio per un periodo iniziale di dodici mesi. Il timore manifestato da alcuni osservatori internazionali è quello che nello spettro dei colpevoli possano essere inclusi anche coloro che, semplicemente, si sono spinti a criticare il sistema di trasporto pubblico tramite social.
Una cosa è certa: la Cina ha intenzione di integrare sempre più punteggio di cittadinanza e vita reale.
Il processo è già in corso. Un esempio pratico?
La polizia cinese è stata da poco dotata di occhiali con telecamera integrata, in grado di effettuare il riconoscimento facciale di chi ha di fronte. All’agente non verrà comunicata solo l’identità del passante, ma anche i suoi precendenti penali e, con ogni probabilità, il relativo punteggio di cittadinanza.
Paura, eh?
In attesa di sapere come si evolverà la situazione, vi riproponiamo il nostro articolo sugli easter eggs presenti in Black Mirror.