Se si vuole parlare di attori dai mille volti e capaci di interpretare ruoli completamente differenti, uno dei primi nomi che viene in mente è quello di Gary Oldman.
Premiato agli Academy Awards con l’Oscar al miglior attore protagonista per il meraviglioso Winston Churchill che è riuscito a ricreare ne L’ora più buia, Oldman ha collezionato una lunga serie di interpretazioni notevoli che dimostrano sempre le sue grandi capacità attorniati.
Ha dimostrato più di una volta di saper fare emozionare e soprattutto di saper far innamorare gli spettatori dei suoi personaggi.
Nasce come attore teatrale – ancora prima come pianista e musicista -, ma si applica immediatamente al cinema. Dai film della tv inglese entra subito nel mondo cinematografico con Sid&Nancy, dove ha proprio il ruolo di Sid Vicious, il celebre bassista della band punk Sex Pistols.
Negli anni a venire ha partecipato poi a molti film, diventando anche uno dei membri del cosiddetto Brit Pack, di cui fanno parte altri attori inglesi con Daniel Day Lewis, Tim Roth e Colin Firth. Tra questi vi è stato di Grazia, in cui con Sean Pean, Ed Harris e Robin Wright interpreta un criminale di una famiglia di mafiosi irlandesi. Un gangster movie a tutti gli effetti, caratterizzato da una splendida colonna sonora di musiche di Ennio Morricone, nel quale Oldman mostra già tutte le sue doti attoriali.
Capace di trasformarsi con trucco, portamento e tonalità della voce, l’attore interpreta Lee Harvey Oswald, Dracula e Norman Stanfield in Leon. Soprattutto in Dracula, la trasformazione è impressionate.
Richiedeva sedute infinite di trucco per ogni giorno di riprese e il passaggio dal Dracula enormemente fittizio e crudele a quello ipnotico e sensuale, caratterizzato da lunghi capelli e occhiali tondi, ha contribuito a rendere questo film di Coppola uno delle migliori trasposizioni di sempre del romanzo Dracula di Bram Stoker.
E come dimenticare poi Norman Stansfield, lo spietato drogato e psicotico poliziotto, capo della DEA, che mette in moto la vicenda in Leon, dove uccide tutta la famiglia della piccola Mathilda. Oldman dimostra nuovamente di saper gestire bene i suoi ruoli, in particolare quelli del “villain”, il cattivo antagonista.
Se i ruoli da cattivo gli si addicevano molti due sono i ruoli con cui invece dimostra di saper anche essere il buono della situazione. Diviene così l’amico di Batman e tenente della polizia di Gotham James Gordon e l’amatissimo padrino di Harry Potter, Sirius Black. Proprio la produzione del film dedicato al pipistrello, non era d’accordo ad affidare il ruolo del commissario a Oldman, proprio per la sua tendenza e bravura ad interpretare i cattivi.
Il reciproco rispetto fra Nolan e l’attore fece attribuire a lui il ruolo e ora come ora possiamo dire che sicuramente è uno dei personaggi meglio interpretati di tutta la saga dedicata al cavaliere oscuro di Nolan.
La prima nomination agli Oscar gli arriva per il ruolo di George Smiley, freddo ex agente segreto richiamato a servizio per scoprire una possibile talpa all’interno dell’intelligence britannica. Il film è La Talpa, dello svedese Tomas Alfredson, tratto dal famoso libro di John LeCarrè, dove l’attore ha recitato al fianco di Tom Hardy e Colin Firth.
L’Oscar tuttavia lo ha vinto quest’anno grazie alla magnifica interpretazione di Winston Churchill ne L’Ora più buia.
Oldman ha ripreso sia i suoi caratteri forti, dell’uomo politico potente, risoluto e determinato, sia il suo lato umano, di padre di famiglia assente, di grande spirito e giocoso; un uomo fatto di pregi ma soprattutto da molti difetti. In particolare gli attimi di tenerezza con la moglie, e la simpatia con cui tratta la sua dattilografa, ci mostrano un uomo politico capace di sincera attenzione verso il prossimo. Ha ricreato un ritratto a tutto tondo, quasi perfetto, grazie allo studio della persona di Churchill nei modi e nelle abitudini e grazie a infinite ore di preparazione prima delle riprese.
Oldman ha trascorso un totale di 200 ore in sala trucco per la trasformazione, oltre ad essersi causato un’intossicazione da nicotina per via dell’infinità di sigari che ha fumato sul set.
Il film racconta la storia di pochi attimi del primo mandato di Churchill, del perché è diventato primo ministro, della decisione di continuare a combattere la Germania nazista (e non firmare accordi politici, come consigliavano alcuni membri del suo consiglio) e in particolare la missione di salvataggio da parte dei civili a favore dei soldati della corona a Dunkirk, nel maggio del 1940.
Probabilmente uno dei ruoli più riusciti di Oldman, che inseguiva da tempo questo premio e finalmente si è visto riconoscere i dovuti meriti.
Aspettiamo quindi di rivederlo al cinema con un nuovo entusiasmante ruolo che magari gli concederà un birillo in più per il suo bowling casalingo.