Terry Gilliam contro il semplicismo del #MeToo

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Terry Gilliam si esprime duramente nei confronti del movimento del #MeToo, descritto come una folla inferocita, dominata dalla violenza degli impulsi più bassi.

Durante un’intervista pubblicata proprio oggi dalla AFP, l’agenzia di stampa francese, il regista statunitense rende pubblica la sua opinione controversa riguardante il #MeToo, da lui definito “semplicistico” e “sciocco“, simile ad “una folla inferocita che ha preso il controllo della situazione“, una massa violenta che possiede delle torce: “con quelle, bruceranno il castello di Frankenstein” aggiunge Gilliam.

Il regista ha affermato che, anche a causa dei vari movimenti femministi, l’atmosfera di Hollywood — un ambiente descritto come un insieme di “mostri” à la Harvey Weinstein — sta diventando sempre più ridicolaquasi grottesca. Gli individui, visti come possibili mostri e carnefici, vengono descritti in modo comico e banale, “come se l’umanità non esistesse più“.

Esiste una differenza tra dare una pacca sul sedere e abusare, no? Entrambi questi comportamenti devono essere affrontati, ma non devono essere confusi, giusto?

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Quella di Gilliam non è una critica maschilista e antifemminista: il statunitense, infatti, si schiera apertamente dalla parte delle donne, dichiarando che il più grande fallimento della sua generazione è quello di non essere riusciti a garantire l’uguaglianza tra generi.

Gilliam, inoltre, prende le difese di Matt Damon, massacrato dall’opinione pubblica a causa della sua critica allo spirito quasi puritano — ai suoi occhi, ovviamente — che domina la Hollywood di oggi.

Durante l’intervista, Gilliam non si sofferma solamente ad analizzare l’odierna industria cinematografica: “Guardate l’America di Trump, guardate l’Inghilterra dei conservatori. È tutto un ridicolo scherzo, una farsa che sta costando vite. Mi sento come se fossi diventato troppo vecchio. Al momento è come se stessi vivendo in un mondo da incubo.

Il regista ha voluto ribadire numerose volte che l’agire di Weinstein, definito “un mostro” e “un idiota”, non deve essere giustificato.

L’età della Hollywood delle denunce non deve cessare: ci sono altri carnefici nel settore che continuano a comportarsi come lui, ci sono altre vittime nell’ambiente cinematografico che meritano di avere giustizia.

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