Abbiamo passato tutti l’adolescenza anche se non come quella di Veronica, protagonista del nuovo film di Paco Plaza.
Un gioco trasgressivo in una scuola cattolica, forse come atto di ribellione verso quei dogmi impostati nella religiosissima Spagna degli anni ’90. Ci troviamo a Madrid, nella periferia di Vallecas, nel sud della capitale spagnola. Veronica è una quindicenne come tante, insicura e molto magra. Insieme alle sue amiche, colgono l’occasione per sfuggire ad una noiosa lezione di scienze per usare una tavola Ouija. E così, mentre l’intera scuola va sopra il tetto per assistere ad una straordinaria eclisse, Veronica, Rosa e Diana scendono giù nei bassifondi della scuola. Il gioco, che doveva essere tale, si rivela qualcosa di più grande che andrà a colpire Veronica. Quel buio momentaneo ed improvviso, scenderà anche nel microcosmo della giovanissima Sandra Escacena, qui alla sua prima apparizione.
Già co-autore della saga REC, Paco Plaza ritorna nel suo genere preferito, l’horror. Ma stavolta non c’è alcun found footage, tantomeno delle trashissime nozze in cui nemmeno la morte riesce a separare gli sposi. Qui c’è il racconto di una giovane ragazza, costretta a crescere da sola a causa di una madre assente ed oberata di lavoro ed orfana di padre. C’è una numerosa famiglia da salvaguardare ed un’adolescenza da superare. Quel momento che fa da ponte tra l’infanzia e l’età adulta dove le pulsioni dominano su ogni cosa.
Tralasciando gli aspetti analitici del film, su cui ci si potrebbe scrivere a profusione, in questo suo Veronica, Plaza riesce a coniugare perfettamente l’atmosfera al tanto amato jumpscare dell’horror commerciale ma senza essere eccessivamente invadente ed esteticamente vuoto.
La tensione è palpabile sin dall’inizio in quanto lo spettatore si trova ad avere lo stesso punto di vista della giovane Veronica. Il trucco è svelato sin dall’inizio ma ciò non va a togliere comunque il colpo di scena finale; svanisce dunque quell’ansia da decifrazione collettiva che caratterizza moltissimi film e serie TV (vedasi la recente Dark). Lo script di FernandoNavarro, già autore di Toro con LuisTosar, è tanto semplice quanto forte, punta dritto al sodo permettendo a Plaza di allestire una regia esteticamente perfetta e di spessore.
Una vera perla disponibile su Netflix che conferma lo stato di buonissima salute del cinema spagnolo.
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