20 film sul rapporto tra fratelli

La classifica dei migliori film sul rapporto tra fratelli.

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Fratelli: protezione, devozione, amore, cura, ma anche tradimento, vendetta, gelosia e morbosità…

Il cinema ha da sempre affrontato i rapporti fraterni evidenziandone ogni sfaccettatura, anche le più estreme. Ecco allora la selezione della Scimmia dei venti migliori film che hanno descritto peculiari rapporti familiari.

1. Rain Man, di Barry Levinson (1988)      

Fratelli

Il film del 1988 diretto da Barry Levinson ed interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman, è uno dei più celebri di Hollywood ed è stato spesso citato in altre pellicole (basti pensare alla scena di The Hangover- Una Notte da leoni).

Vincitore dell’Orso d’oro al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 1989, il film si è aggiudicato (tra i tanti premi) quattro Oscar per il miglior film, per la miglior regia e sceneggiatura originale, e per il miglior attore protagonista a Hoffman.

Rain Man fu un enorme successo al botteghino: a fronte di un budget di circa 25 milioni di dollari, la pellicola ne incassò oltre 170 negli Stati Uniti e 350 a livello mondiale. Charlie, alla morte del padre, apprende che l’unico erede del patrimonio familiare è suo fratello maggiore di cui finora ignorava l’esistenza, Raymond, affetto da sindrome del Savant. Sentitosi tradito e dovendo fa fronte a dei debiti, Charlie sequestra Raymond dalla clinica psichiatrica in cui è ricoverato, per diventarne il tutore e appropriarsi del patrimonio.

Attraverso la crescita emotiva di Charlie, il viaggio dei due fratelli conduce alla scoperta profonda dell’affettività e della condivisione.

Per il personaggio di Raymond, il regista si inspirò a Kim Peek (1951-2009), dalla straordinaria memoria eidetica. Capace di leggere un libro in un’ora e memorizzarne il contenuto, Kim conosceva circa 12.000 libri a memoria e riusciva a fare a mente calcoli estremamente complessi, nonostante non fosse in grado di allacciarsi le scarpe.

2. In mezzo scorre il fiume, di Robert Redford (1992)

brad pitt a river runs through it

In mezzo scorre il fiume (A River Runs Through It) è stato diretto da Robert Redford e tratto dall’omonima autobiografia di Norman Maclean, pubblicata nel 1976. Il film ha vinto l’Oscar alla migliore fotografia.

Ambientato nel Montana tra il 1910 e il 1925 e intercalata da documenti fotografici d’epoca in color seppia, il film racconta la storia del rapporto tra due fratelli, Norman (Craig Sheffer) e Paul (Brad Pitt) che il padre John (Tom Skerritt), severo pastore presbiteriano, educa nel culto di Dio, del bene e della pesca con la mosca.

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Per la famiglia la pesca con la mosca è una vera religione e il movimento del braccio per il lancio dell’esca è tramandato da generazioni. I due fratelli pescano sul fiume col padre ogni giorno; la loro vita ha la cadenza di quel lancio.

Ma i due sono molto diversi: se Norman è serio, studioso e discretamente noioso, Paul è un simpatico scapestrato, accanito frequentatore di gonnelle e tavoli da gioco, vitale e un po’ maledetto.

Ritorno alla bellezza, alla purezza e la stella nascente di Brad Pitt: questi e altri elementi fanno di In mezzo scorre il fiume un grande film.

 3. Brothers, di Jim Sheridan (2009)

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Remake del film danese Non desiderare la donna d’altri di Susanne Bier, Brothers racconta la struggente storia di due fratelli.

Posato e responsabile Sam Cahill (Tobey Maguire) è un ufficiale in partenza per la sua quarta missione in Afghanistan. Campione nella vita ed eroe in guerra, Sam è il figlio prediletto di Hank, suscettibile veterano del Vietnam.

I rancori e le frustrazioni del padre ricadono immancabilmente sul figlio minore, Tommy (Jake Gyllenhaal), che ha dissipato il suo potenziale nell’alcool e in prigione. La presunta morte di Sam al fronte costringe Tommy a rivedere e organizzare la sua vita e a prendersi cura della cognata (Natalie Portman) e le nipotine.

Brothers ricalca il dramma scandinavo e lo rilancia, concentrandosi sulla lacerazione degli affetti e delle emozioni determinate dalla guerra nel tessuto sociale e comunitario americano.

 

4. The Dreamers, di Bernardo Bertolucci (2003)

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Un altro film iconico, reso celebre anche dai giovani volti di Eva Green, Michael Pitt e Louis Garrell. Diretto da Bernardo Bertolucci, The Dreamers è basato sul racconto The Holy Innocents di Gilbert Adair, che ha firmato anche la sceneggiatura del film.

Rivisitando il ’68, la storia è ambientata a Parigi dove, mentre i genitori sono in vacanza, i gemelli Isabelle e Theo invitano Matthew, giovane americano appena arrivato in città, a trasferirsi da loro.

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Durante la convivenza, i tre sperimentano un codice di comportamento molto inusuale e esplorano le proprie emozioni e pulsioni erotiche. Bertolucci torna a raccontare di un mondo medio borghese che ben conosce ma che non è rappresentativo del ’68 e delle sue rivolte politiche e sessuali.

C’erano anche loro, è vero, e probabilmente oggi stanno dall’altra parte ma il film non lo dice. Preferisce attardarsi sui giovani corpi nudi lasciando spazio alla ricerca estetica.

 

5. The Royal Tenembaums, di Wes Anderson (2001)

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Il film del 2001 diretto da Wes Anderson è una sorta di compendio di psicanalisi familiare. I

Il cast è stellare: Ben Stiller, Gene Hackman, Anjelica Huston, Etheline Tenenbaum, Gwyneth Paltrow, Luke Wilson, Owen Wilson, Danny Glover e Bill Murray, vestono tutti i panni di una strampalata famiglia dell’upper class neyorkese.

Royal e Etheline Tenenbaum hanno avuto tre bambini prodigio: Chas, piccolo genio della finanza; Richie, giovane campione di tennis; e Margot, figlia adottiva drammaturga iperdepressa.

Dopo anni di separazione i tre fratelli adulti si ritrovano a fare un tuffo nel passato della grande e colorata casa d’infanzia tra vecchi giochi in scatola e vinili impolverati.

Come la casa è la stessa di un tempo, anche i tre vestono ancora come una volta: tuta rossa e cespuglio di capelli Chas, pelliccia e occhi truccatissimi Margot, tenuta da tennista e occhiali scuri Richie.

Le loro vite sono però cambiate: Chas è un maniaco della sicurezza dei due figli; Margot ha un rapporto infelice sia con il marito che con l’amante; Richie, da sempre segretamente innamorato di Margot, si è imbarcato dopo aver perso un match decisivo. L’occasione della loro riunione è il ritorno del padre, forse gravemente malato, proprio nel momento in cui la sua ex moglie sta per risposarsi.

L’assenza di affetto paterno e una madre troppo debole per prendere decisioni risolutive evidenziano l’assenza di modelli da imitare per i figli, che hanno tentato di maturare da soli, sbagliando a loro volta. I rapporti dei Tenenbaum sono tutti compromessi e l’unico modo per raddrizzarli spetta al padre, che tenta di redimersi.

Film unico e dalla regia eccezionale, come vi avevamo raccontato anche qualche mese fa.