Tra pezzi rock e sfumature pop i Negrita sono una delle band più importanti della musica italiana degli ultimi venticinque anni.
Anche questa settimana, nella nostra rubrica Band in Italy, torniamo a parlare della musica italiana degli ultimi decenni, focalizzando la nostra attenzione sulle band nostrane.
Anche per i Negrita gli ascolti saranno tre.
1. Un brano pubblicato nei primi anni di attività.
2. Un singolo rappresentativo, scelto sull’intera discografia.
3. Una canzone dell’ultimo album per evidenziarne la dinamica evolutiva.
I Negrita nascono all’inizio degli anni Novanta nella provincia di Arezzo, dalle idee e dagli spunti artistici del cantante Paolo Bruni, detto Pau, dei chitarristi Enrico Salvi e Cesare Petricich, detti Drigo e Mac. Nella attuale formazione sono affiancati dal bassista Giacomo Rossetti, dal polistrumentista Guglielmo Ridolfo Gagliano e dal batterista Cristiano Della Pellegrina.
Dopo un buon periodo di gavetta sul proprio territorio e i primi demo con inediti, la band è pronta per il debutto discografico. Ecco quindi il primo album omonimo Negrita del 1994, con il quale mettono in mostra le loro doti artistiche, presentandosi al pubblico come gruppo fresco e grintoso. I tour che seguono evidenziano la grande attitudine live della band toscana.
I testi dei Negrita sono semplici, diretti ed efficaci. Senza troppi giri di parole riescono a dare una buona rappresentazione del mondo che ci circonda e dei sentimenti che caratterizzano l’animo umano. Da liriche più leggere e spensierate si passa a concetti più elaborati, senza però cadere nella ripetitività o nella banalità. Ne sono ottimi esempi brani come Sex, In ogni atomo, Magnolia, L’uomo sogna di volare.
La musica dei Negrita presenta molteplici sfumature, ma parte sempre da una energica base rock. Influenze blues, ballate pop e varietà e sperimentazione sonora vanno a completare il tutto in maniera eccellente. La voce profonda di Pau riesce a trasmettere e comunicare all’ascoltatore, senza bisogno di virtuosismi e complessità.
Andiamo ora ad ascoltare le tre canzoni scelte per rappresentare la band.
1. Cambio – Negrita (1994)
“Chi ha dato tempo al tempo
trovi il tempo per scappare via
perché la gente è stanca
è gonfia di rabbia e non è una malattia…”
Negrita è il primo album in studio della band toscana ed è un buon manifesto iniziale dello stile del gruppo. Energia, rock e blues si mescolano egregiamente nelle 11 tracce, tra le quali troviamo anche una particolare cover rivisitata di Peace Frog dei Doors.
Tra i brani più interessanti del disco troviamo R.J. (Angelo ribelle), Bum bum bum, Bonanza.
“Cambio cambio cambio di mentalità
datemi datemi datemi un’altra identità
Cambio cambio cambio di mentalità
voglio voglio un’altra possibilità.”
Cambio è la canzone che meglio rappresenta questo disco. Un concentrato di potenza, adrenalina e musica. La canzone cattura subito l’attenzione dell’ascoltatore con un giro di chitarra elettrica di quelli che rimangono in testa fin dal primo ascolto. La voce rauca e decisa di Pau contribuisce a rendere ancor più efficace il pezzo. Nel pezzo c’è anche un omaggio a Hendrix: una volta finito il breve ma ricamato assolo di Drigo, la voce richiama un “Jimi” per far ripartire il tutto tramite un celebre riff di Hey Joe.
A distanza di più di vent’anni questo rimane uno dei pezzi chiave della lunga e prolifica carriera dei Negrita.
2. Mama Maè – Reset (1999)
“Alzo stereo a palla per non pensare
alzo così tanto da farmi male
dimenticando tutto quello che so
tutto quello che so”
Reset è un album rock dalle molteplici sfumature, che lo rendono perfetto per comprendere quanto vario e contaminato sia lo stile del gruppo. Un disco con ballate rock rilassanti e riflessive che si alternano con tracce forti e rumorose, magistralmente eseguite anche durante i coinvolgenti concerti. I testi sono sinceri, poetici e intelligenti.
Tra i brani più belli del disco troviamo Hollywood, In ogni atomo e Fragile.
“Per ogni partita hai un gioco da fare
che vinca o che perda io voglio provare,
Mama Maè prega perché
il mondo va più veloce di me.”
Mama Maè è la canzone più popolare e amata del disco, anche grazie alla presenza in una importante scena del film di Aldo, Giovanni e Giacomo dal titolo Così è la vita. La grinta e l’energia della canzone trascinano l’ascoltatore dall’inizio alla fine. Nell’interessante testo il gruppo invoca ladivinità Mama Maè per un sostegno in un mondo sempre troppo rapido e complesso.
3. 1989 – 9 (2015)
“Giorni di velluto e poesie
Disastri e Utopie
A Berlino tutto ok
Mentre il Muro andava in briciole!”
Il nono album in studio, pubblicato nel 2015, vede i Negrita ancora protagonisti della musica italiana. Il tempo ha certamente mutato e modificato lo stile del gruppo toscano, rendendolo decisamente più pop, ma in fondo lo spirito rock dei Negrita è rimasto lo stesso dei primi anni Novanta.
Tra i brani più interessanti del disco troviamo Il gioco, Mondo politico, Se sei l’amore.
“La Notte è vergine
Ti prego non tremare
I sogni strillano
Non li puoi fermare!”
Con 1989 i Negrita rispolverano e recuperano un testo del passato, che parla proprio del passato. Nello specifico la canzone ci racconta la gioventù e l’aria di cambiamento che pervadeva il mondo all’indomani della caduta del Muro di Berlino. Il tutto con un pezzo leggero e piacevole all’ascolto. Un testo semplice ma significativo, in particolare modo in momenti storici in cui il vento del cambiamento tra i giovani sembra non soffiare più.
Nonostante tutti gli anni passati i Negrita rimangono una delle realtà più interessanti del panorama musicale italiano. Questo lo dimostra anche l’ultimo singolo, che precede l’uscita del nuovo album e che si intitola Scritto sulla pelle.