Organizzato dall’amministrazione comunale di Ascoli Piceno e dall’associazione culturale Popsophia in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Accademia di Belle Arti di Macerata e l’Ordine degli Avvocati di Ascoli. Il festival quest’anno si è svolto dal 23 al 24 febbraio nel magnifico Teatro Ventidio Basso della città.
La scimmia ha avuto l’opportunità di assistere alla programmazione della prima giornata di Cinesophia , incentrata principalmente sul cinema di Ingmar Bergman e sulle varie fasi dell’adolescenza. Vari temi, affrontati con grande capacità, che avevano in comune il realismo magico. Un viaggio in quel cinema capace di indagare sui vari aspetti del mondo che ci circonda, giocando sapientemente con quel sottile velo che divide il sogno dalla realtà.
“Quasi tutti, nel profondo, restiamo bambini, affascinati dal mistero, dalla magia, dal sogno. Per me l’infanzia non è lontana: ne sento come presenti tutti gli spettri, le paure e gli incantesimi.”
Con questa frase, Ingmar Bergman, collega indirettamente le due parti della giornata di Cinesophia, passando così dal capolavoro Fanny & Alexander, fino ad arrivare alla seconda stagione di Stranger Things, ideata dai fratelli Duffer. Un percorso ben strutturato, in grado di coinvolgere in maniera spontanea e attinente la letteratura, la filosofia, la musica e la pittura, in una danza analitica perfetta sulle opere di oggi e quelle del passato. Un’esperienza formativa affascinante che, merita sicuramente più attenzione non solo da parte degli appassionati della settima arte, ma anche di tutta la stampa.
Un’interessante odissea nella filmografia del regista svedese ha intrattenuto ed incantato il pubblico in sala per tutto il pomeriggio, partendo da Fanny & Alexander arrivando fino ad un’analisi dell’opera più famosa dell’artista; Il settimo sigillo. Andrea Panzavolta, Cesare Catà e Adriano Fabris si sono succeduti vicendevolmente in un discorso sul “realismo magico”, su quella sospensione della realtà, a favore di un discorso filosofico ed introspettivo sull’umana specie. La nostalgia del passato che fa quasi sempre da sfondo alle pellicole di Bergman, viene anche qui citata spesso, contestualizzandola insieme ad un discorso intimista sulla lotta contro i propri demoni per un futuro migliore.
La Popsophia
La sera invece è stata totalmente dedicata alla cultura pop, attraversando gli anni ’80 fino ad arrivare ai giorni nostri, abbracciando vari generi e toccando opere molto diverse tra loro.
Stand by me, Donnie Darko, Stanger Thingse Harry Potter sono solo alcuni dei tanti prodotti citati, tutti uniti dal filo conduttore dell’adolescenza, di quel periodo travagliato della vita, dove tutti i problemi diventano dei mostri da esorcizzare. Un’analisi divertente e ben congegnata, accompagnata spesso dall’esecuzione di molti brani musicali, simbolo dei titoli trattati. I monologhi, la musica e le riflessioni sono state quindi le vere protagoniste di una serata all’insegna non solo del cinema, ma di tutta quell’arte che trova la sua ispirazione nei sogni, nel passato e in quella magia che plasma silenziosamente la realtà.