La Weinstein Company, fondata da Harvey Weinstein e da suo fratello Robert dichiarerà presto bancarotta per le vicende legate allo scandalo degli abusi sessuali e alle varie denunce presentate contro di lui.
Harvey Weinstein, produttore e co-fondatore della società è stato licenziato lo scorso ottobre, negando tutte le accuse contro di lui ma il cda ha spiegato tramite una dichiarazione per il Los Angeles Times quanto segue:
“Pur riconoscendo che questa soluzione è estremamente dannosa per i nostri dipendenti, i nostri creditori e tutte le potenziali vittime, il board non ha altra scelta se non adottare l’unica opzione praticabile per massimizzare il valore residuo del società: un processo ordinato di bancarotta”
La società ha accumulato 375 milioni di dollari di debiti e di recente sono fallite le trattative con un gruppo di investitori (guidati da un ex funzionario dell’amministrazione Obama, Maria Contreras-Sweet) che avrebbero rifiutato un accordo da 500 milioni di dollari.
Ricordiamo che il movimento #MeToo ha preso piede proprio a seguito dello Scandalo Weinstein e che la vendita della società servirà anche a garantire un rimborso alle vittime degli abusi.
Nella lettera, la Weinstein Co. ha messo in chiaro di avere bisogno di liquidità immediata, ma gli investitori hanno rifiutato la richiesta.
“Visti gli eventi della scorsa settimana, dobbiamo concludere che il piano di comprare la nostra compagnia era illusorio e ci farebbe andare verso la dismissione. Nonostante i nostri precedenti comunicati, non possiamo non giungere alla conclusione che non avete intenzione di firmare un accordo né avete il desiderio di salvare i beni e i posti di lavoro.”