Ash Vs Evil Dead: 10 film per sopravvivere alla cancellazione della serie

Guida pratica per sopravvivere all'ingiusta cancellazione di Ash Vs Evil Dead.

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Quella casa nel bosco, Drew Goddard (2012)

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Che fai, non ce lo metti un film con una casa nel bosco?

“All the road to destroy this Evil lead right back where it alla began. The cabin”

Nel corso dei decenni, l’industria cinematografica ha declinato l’horror a sfondo boschivo in tutti i modi immaginabili. The Cabin in the Woods, oltre ad esserne, probabilmente, l’esemplare più innovativo, è anche quello che chiude la parentesi sul genere, destrutturandolo eppure potenziandolo fino alle estreme conseguenze.

Il film, scritto dallo stesso Goddard insieme a Joss Whedon, ha una trama tanto semplice quanto folle. Cinque studenti universitari partiranno per il solito weekend all’aria aperta. La loro meta? Una casa nel bosco, ovviamente.

Come in tutti i film del genere, all’inizio, sembra andare tutto bene poi, all’improvviso succedono un sacco di cose brutte, la gente muore e c’è tanto tanto sangue. Roba già vista, sempre la stessa solfa, giusto?

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WTF!?!?!

Di nuovo sbagliato.

Ciò che all’apparenza può sembrare il ripetersi dei soliti clichè, nasconde in realtà una profonda rivoluzione del genere. Sospeso fra omaggio e parodia, metacinema e rielaborazione, la pellicola riesce a nobilitarsi prendendosi in giro.

Ci sarebbero fiumi di inchiostro da scrivere sullo sviluppo della storia ma, forse, è meglio andare oltre. Se avete già visto il film, non vi serve un riepilogo. Se invece ve lo siete perso, è giusto che abbiate la possibilità di scoprirlo in tutta quella miriade di scellerati colpi di scena di cui si nutre.

Vi basti sapere che nella sua scellerata follia, Quella casa nel bosco si pone prepotentemente come discendente diretto della saga di The Evil Dead.

O quantomeno, come un parente non troppo lontano. Se non avete avuto modo di ammirare questa piccola perla, RIMEDIATE IMMEDIATAMENTE! Ci troveremo, forse, presto a parlarne in una recensione dedicata.

Stay tuned!

 

The Quick and the Dead, Sam Raimi (1995)

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The Good, The Bad, The Queen e DiCaprio.

“Shot first, think never!”

Arrivati a questo punto, è giusto inserire un paio di titoli partoriti dalla stessa mente che è responsabile della creazione di The Evil Dead: Sam Raimi.

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Se siete arrivati fino a questo punto nella lettura, rientrate, fondamentalmente, in una delle seguenti categorie:

  1. “Sono un super mega fan di Ash vs Evil Dead, non riesco più ad aspettare, che belli ‘sti consigli!”;
  2. “Sono un super mega fan di Ash vs Evil Dead, non riesco più ad aspettare, però che merda ‘sti consigli, speriamo migliorino col progredire delle posizioni!”;
  3. “Boh, ho iniziato a studiare e, non so come, mi sono ritrovato a leggere tutta la bibliografia de LaScimmiaPensa.com”;
  4. “Ah, ma Ash non era quello dei Pokemon? Mi sa non c’ho capito una sega”;
  5. “Oh, ma quando minchia arriva Pikachu?!”.

Ci sono quindi buone probabilità che vi siate visti tutta la filmografia del buon Sam Raimi. In ogni caso, dato che stiamo aspettando l’uscita della sua ultima creazione, è giusto integrare la nostra dieta sostitutiva con un paio di titoli meno visionati. Il primo che vi segnaliamo è The Quick and the Dead (Pronti a morire per il distributore italiano).

Diciamolo subito, non stiamo assolutamente parlando del migliori lavoro del regista, anzi… La sceneggiatura non convince fino in fondo ed il casting non si è certo dimostrato impeccabile. Ciònonostante, resta comunque un buon film e, soprattutto, serve al nostro scopo:

The Quick and the Dead ha la scintilla che cerchiamo.

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Fidati, te lo dice LaScimmia!

Ambientata nel 1878, la pellicola ci conduce in una sperduta cittadina del vecchio West tenuta sotto il giogo del boss locale, John Herod (Gene Hackman). La popolazione si appresterà ad assistere al consueto torneo fra pistoleri organizzato dal malvivente.

Con un montepremi di 123mila dollari, la competizione vede partecipare periodicamente più intrepidi tiratori della zona. Nonostante le molte edizioni indette, Herod, grazie anche a qualche “aiutino”, mantiene un tasso di vittoria del 100%.

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La gara è in realtà una scusa che egli usa per radunare ed eliminare i suoi nemici.

Stavolta, alla serata delle competizioni, si presenteranno una misteriosa forestiera (Sharon Stone) e Cort (Russel Crowe), un prete dal torbido passato trascinato in città a calci dagli uomini di Herold. Insieme ad un altra miriade di figuri (fra cui Kid, figlio di Harold interpretato da DiCaprio) i personaggi in questione si troveranno, più o meno volontariamente, iscritti al torneo.

Di pistolettata in pistolettata, i protagonisti getteranno la maschera mostrando le vere motivazioni che li hanno spinti a palesarsi in quel buco dimenticato da Dio. Sebbene la sceneggiatura di Simon Moore non lasci spazio nè a clamorosi colpi di scena nè a trascendentali sviluppi caratteriali, il film si regge benissimo in piedi grazie alla straordinaria tecnica di Raimi.

Sebbene alla prova con il suo primo ed unico western, il regista riesce a reinventare il genere dando sfogo alla sua creatività.

Le ambientazioni classiche, fatte di campi lunghi e distese desolate, lasciano spazio all’azione che si svolge interamente in due ambentazioni: il saloon e la via principale del paese.

Il montaggio, curato da Pietro Scalia, è magistrale e si sposa perfettamente con lo stile raimiano. Emblematiche, da questo punto di vista, sono sia la scena in cui assistiamo alla preparazione dei pistoleri che quella in cui vediamo scorrere i primi duelli:

Partendo dai caposaldi del western, Raimi stravolge il genere, esasperandolo visivamente con la sua schizzatissima idea di cinema. Non siamo di fronte ad un capolavoro ma, se vi siete avvicinati ad Ash vs Evil Dead a causa del vostro amore incondizionato per l’autore, dovreste sicuramente pensare di recuperarvi questa bistrattata pellicola.