Scomparsa sfortunatamente all’età di soli 26 anni, tutti conoscono il nome dell’eterea Sharon Tate, ma in pochi sanno realmente chi fosse.Â
Sharon Tate è divenuta un simbolo per essere stata la vittima più incisiva della setta Manson Family. La setta era capitanata dal criminale Charles Manson, scomparso lo scorso 17 novembre all’età di 83 anni e che è comparsa nell’ultimo film di Quentin Tarantino. Sharon Tate venne massacrata nella villa di Cielo Drive da Susan Atkins.
La donna all’epoca, nel lontano 8 Agosto 1969, era moglie del regista polacco Roman Polanski. Morì a poche settimane dal parto, senza così poter dare vita al loro figlio, Paul Richard Polanski.
Sharon Tate nacque il 24 Gennaio del 1943, a Dallas. Figlia di un colonnello dell’US Army, Sharon fu costretta, a causa del lavoro del padre, a viaggiare spesso. A 16 anni aveva già vissuto in sei diverse città . Fu proprio per questo che trovò difficoltà a socializzare.
Ciò la rese introversa, pavida e intimorita al contatto con il mondo esterno. Vincitrice di concorsi di bellezza sin dall’età di sei mesi, Sharon non venne mai indirizzata verso un mondo simile. Proprio per i continui spostamenti, dovette rinunciare agli studi di psichiatria per seguire il padre in Italia.
Recatasi a Verona, assistette alle riprese de Le avventure di un giovane. Nel film, in cui figurava Paul Newman, riuscì ad ottenere il primo ruolo da comparsa. Tornata in America e stabilitasi coi suoi genitori a Los Angeles, ebbe pochi ruoli televisivi. Iniziò qui una relazione con l’attore poco conosciuto, Philippe Forquet.
Il primo vero ruolo arrivò invece con Cerimonia per un delitto, dove recitò al fianco di Donald Pleasence, Deborah Kerr, David Hemmings e David Niven. Era l’inizio di una carriera per Sharon Tate, ma mai decollata, a causa di quelli che furono gli sfortunati eventi.
L’anno della svolta nella vita di Sharon Tate, fu il 1967. Un anno in cui per lei sia la carriera, che la vita amorosa, raggiunsero vette elevatissime. A Londra, incontrò Roman Polanski, che all’epoca stava lavorando a Per favore, non mordermi sul collo!.Â
Sharon ottenne la parte di Sarah Shagal, figlia del locandiere ebreo rapita dal conte vampiro. Il suo personaggio, abbellito da una parrucca rossa, fece parte di un film di culto omaggiato più volte in futuro; da lì, nacque il loro connubio sentimentale.
La bella Sharon era alla lavorazione de La valle delle bambole (per cui ottenne la candidatura ai Golden Globes) ed era ottimista per la sua carriera.
Il 20 gennaio 1968 si unì in matrimonio con Roman, unione che li rese protagonisti di ogni rivista di gossip. Sharon e Roman erano la coppia imperfetta, un duo atipico e inaspettato: l’angelica bellezza irraggiungibile e non tradizionale, accanto all’uomo anonimo e di talento. Insieme erano un simbolo, simbolo dell’amore vero e dell’estetica hippie degli anni ’60. Innamorati, rivoluzionari, selvaggi.
L’ultimo film in cui apparve Sharon Tate fu Una su 13. Ebbe lì l’opportunità di recitare con colossi come Orson Welles, Vittorio Gassman, Vittorio De Sica e con John Steiner. Polanski avrebbe voluto lei come protagonista in Rosemary’s Baby, ma venne sostituita da Mia Farrow grazie ai produttori. Fu poco dopo che accadde la disgrazia e la bellezza di Sharon Tate, interiore ed esteriore, venne spezzata.
Sharon ebbe la sorte peggiore di tutte le vittime, prima venne picchiata a sangue, torturata con una corda e infine accoltellata al petto sedici volte, di cui cinque mortali.
”Ti prego, abbi pietà di me e del mio bambino. Non fare del male al mio bambino”, implorò Sharon Tate alla sadica Susan Atkins.
Ma lei rispose con totale indifferenza:”Non ho pietà di te”. Fu un attimo e quel corpo tanto apprezzato dal mondo, tanto amato da suo marito, smise di muoversi, il cuore di battere: Sharon, di esistere. E, con lei, il bambino che portava in grembo.
La promettente e perduta Sharon Marie Tate, fu sepolta in California con il suo bambino tra le braccia. Debra Tate, sua sorella, pubblicò un libro su di lei nel 2014, intitolato Sharon Tate: Recollection. Mia Farrow di lei, disse che fosse una persona dolce e pura. Patty Duke la ricordò come una creatura davvero gentile.
Una figura angelica e ingenua, strappata via dalla morsa della vita. Sharon era indubbiamente bellissima, ma si è sempre parlato più della sua bellezza estetica, che della persona. Roman stesso in un’intervista disse: ”Scrivete sempre di quanto fosse la donna più bella al mondo, ma avete mai pensato a quanto fosse buona e capace?”.
L’attrice e modella avrebbe compiuto 76 anni quest’anno e, chissà , probabilmente avrebbe contribuito enormemente nell’abbellire la Settima Arte. Sharon Tate visse troppo brevemente per essere conosciuta approfonditamente dal mondo esterno.
Ma, nonostante si sapesse poco di lei, basta guardare un suo sorriso, ascoltare la sua soave voce e perdersi nei suoi occhi. Anche adesso, solo per percepire quanto avesse un animo candido e amabile.
Una donna elegante, tenera, che guardava gli occhi altrui con gli occhi di chi amava l’essere umano, di chi viveva la vita per la prima volta. Gli occhi, di chi vivrà in eterno.