Con Lucio Leoni ci troviamo di fronte a qualcosa di diversissimo rispetto al resto. Ed è la sua originalità che premiamo inserendo l’album in questa classifica. L’artista romano sembra raccogliere gli insegnamenti del teatro-canzone. Tante, tantissime parole, nella maggior parte dei casi lunghi monologhi che si appoggiano su arrangiamenti che oscillano dunque anche tra il rap ed il rock.
E’ un album che sicuramente necessita di molta attenzione per apprezzarne i contenuti, ma allo stesso tempo godibile dal punto di vista musicale e strettamente melodico, come nel caso della traccia Stile Libero.
Caparezza si conferma sui suoi livelli. Ed è sempre una piacevole conferma, per certi versi rassicurante riguardo la possibilità di ritrovare originalità nella musica coniugabile anche con un buon successo. Le sonorità però sembrano più cupe ed anche la voce risulta più matura e meno stridula, in alcuni passaggi. Influisce sicuramente una forte componente autobiografica che ruota attorno all’acufene che lo ha colpito, come da lui dichiarato.
Ma oltre alla componente autobiografica (e probabilmente i due elementi si legano) questo lavoro riflette molto sul proprio mestiere, sullo scrivere canzoni e sullo scrivere testi. Qui la nostra recensione.