Il 2017 è stato un anno ricco di ascese, oltre che di conferme.
Infatti quest’anno il mondo indie, ancora di difficile definizione, sembra aver prestato molti artisti al successo discografico e/o alla consacrazione artistica: in ogni caso un numero maggiore di artisti stanno godendo di un bacino di udienza sempre più ampio, grazie anche alla diffusione della musica in streaming.
A proposito di questo stiamo osservando un cambiamento per quello che riguarda i successi di turno, o tormentoni che dir si voglia. Le hit della classifica sono ormai orientate verso un nuovo pop o comunque allontanarsi dalla canzone di successo a cui eravamo abituati dalla tipica musica leggera nostrana. Sotto questo punto di vista non si può non osservare i successi firmati dal duo Takagi & Ketra che hanno registrato grandi numeri anche sul web. L’orientamento dei successi verso altri lidi, come il rap, sembra essere confermato ad esempio dal successo su ampia scala di Coez o quello su scala più ridotta ma comunque notevole e rapido del duo Carl Brave x Franco126.
La sensazione a caldo è che il 2017 possa essere stato un anno di svolta.
Difficile dire se meglio in peggio; probabilmente le posizioni rimarranno le stesse (contro oppure a favore di ciò che è commerciale), così come il livello della qualità, ma i contenuti sembrano cambiare. Allo stesso modo anche il modo di arrivare al successo (da intendersi come possibilità di fruizione verso un ampio pubblico) sembra cambiare. Il già citato web, la musica in streaming, che probabilmente altro non è che un passaparola contemporaneo, sembrano sostituire la tv e quindi i talent show sembrano uscirne un po’ indeboliti, nonostante il successo dei Maneskin (effettivo poichè i biglietti per il loro tour sono andati a ruba).
In ogni caso oltre che tracciare un breve bilancio vogliamo raggruppare quelli che secondo noi sono stati i migliori album italiani del 2017, che come vedremo attingono da diversi generi e da diversi livelli di diffusione.
10. Fa niente, Giorgio Poi
Album di esordio per Giorgio Poi, prodotto da Bomba Dischi (etichetta che annovera tra i suoi Calcutta, Carl Brave x Franco126). E probabilmente è un album modello del cosiddetto “indie”, un po’ acerbo ma che riscuote consensi. Ed è infatti una buona opera prima, di cui i riverberi delle chitarre elettrice sono il marchio di fabbrica di questo album, unitario nelle sonorità.